Viggiù ospita “Insieme”: un incontro e una mostra contro la violenza sulle donne

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VIGGIÙ – Domenica 21 novembre Viggiù ospiterà “Insieme”, una giornata di arte, cultura e informazione contro la violenza sulle donne. In programma la proiezione di un cortometraggio, un tavolo di confronto e l’inaugurazione di una mostra con le opere di cinque artiste. L’appuntamento si svolgerà nel Salone Soms e a Villa Borromeo.

Il programma della giornata

L’iniziativa è promossa dall’amministrazione comunale di Viggiù con la collaborazione di Croce Rossa Italiana Comitato di Valceresio, Caos., Fondazione Felicita Morandi Casa Rifugio Varese, Soms Viggiù, I.C. Martino Longhi di Viggiù e Associazione Cerchi d’Acqua. Si comincerà alle 15.30 al Salone Soms con i saluti di benvenuto del sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio e la proiezione del cortometraggio “Judith & Holofernes” di Oscar Turri, vincitore del “LosAngeles Film Award” 2018 come miglior cortometraggio indipendente. A seguire un tavolo di confronto che vedrà gli interventi di Giovanna Scienza, presidente Fondazione Felicita Morandi Casa Rifugio Varese; Renata Castelli, conservatore dei Musei Civici Viggiutesi “Enrico Butti”; Matteo Fabris, psicologo esperto in ambito forense e dell’età evolutiva all’Università di Torino. Moderatrice sarà Lara Treppiede, responsabile della Comunicazione per Cri Valceresio

Una mostra a Villa Borromeo

Alle 17.30 a Villa Borromeo verrà inaugurata la mostra “Incontro” del gruppo di artiste Timarete. Cinque donne che dialogono tra loro attraverso opere incentrate sulla tematica della violenza di genere. «Cinque donne – spiega la curatrice della mostra Renata Castelli – che hanno scelto anni fa di unirsi, di unire, senza confondere, le loro tecniche, i loro linguaggi realizzando, nel confronto e nello scambio di esperienze, opere che danno corpo e sostanza alla curiosità, allo stupore di fronte alla vita, al desiderio di capire se stesse e il mondo femminile, di denunciare la tragedia della violenza e le cicatrici che essa lascia nel corpo e nell’anima di una donna, di riflettere sulla incomunicabilità del dolore».