VISTO&RIVISTO Tante qualità in un film troppo lento e scontato

visto rivisto cooper

di Andrea Minchella

VISTO

THE PALE BLUE EYE- I DELITTI DI WEST POINT, di Scott Cooper (The Pale Blue Eye, Stati Uniti 2022, 128 min.).

Ci risiamo. Ciò che sembra essere una produzione ricca e di livello si rivela, invece, un ottimo contenitore che non è in grado di contenere un altrettanto pregevole contenuto. Netflix, che ha a disposizione milioni di dollari come se piovesse, non sempre riesce a produrre film allo stesso tempo belli, avvincenti e inediti. Spesso le produzioni (sono rari i casi in cui i risultati sono come lo strepitoso “Roma” di Alfonso Cuaron del 2018) sembrano essere vincenti sulla carta ma più faticose nella visione e nel giudizio.

Scott Cooper, attore che non ce l’ha fatta, da diversi anni realizza film interessanti che spesso scrive e produce. Anche questo “The Pale Blue Eye”, tratto dal romanzo omonimo di Louis Bayard, lo scrive, discretamente, e lo produce insieme all’amico Christian Bale. Bale, dopo aver interpretato già due suoi film, “Out of Furnace” e “Hostiles”, accetta di interpretare il detective August Landor, veterano in pensione, richiamato nella sua vecchia Accademia militare di West Point dove è avvenuto uno strano suicidio di uno dei giovani cadetti dell’Accademia, al cui corpo, in un secondo momento, è stato rimosso il cuore. Il cupo Landor, vedovo e la cui figlia pare essere scappata anni prima, stringe subito un forte legame con il giovane poeta Edgar Allan Poe, cadetto anch’egli di West Point. Il racconto, ben confezionato, si dirama tra altri omicidi simili le cui vittime sono legate soltanto dall’appartenenza al corpo studenti dell’Accademia. Come Sherlock Holmes ed il suo aiutante Watson, così il detective Landor ed il cadetto Poe cercano di indagare sulla natura eccessivamente violenta dei crimini che fanno pensare a riti legati alla magia nera. Con la ritrosia dei vertici dell’Accademia, i due riescono sempre più ad avvicinarsi alla risoluzione del caso che, inevitabilmente, viene ribaltata, rispetto alla naturale logica dello spettatore, nelle ultime sequenze.

Seppure il film risulta ben scritto, illuminato da una fotografia chiara e minuziosamente calibrata per il luogo e gli spazi che vengono filmati, ed interpretato da attori del calibro non solo di Christian Bale ma anche di Harry Melling, il Dudley Dursley di “Harry Potter”, nei panni di un dolcemente folle Edgar Allan Poe, o di Toby Jones, nei panni del medico legale dell’Accademia, nel suo complesso risulta lento e abbastanza scontato. Guardando questo lavoro di Scott Cooper, si ha l’impressione che l’intero progetto sia stato pensato per un pubblico molto abituato al mezzo televisivo, comodo e lineare, più tosto che alla sconfinata magia, spesso scomoda e disturbata, che si sviluppa in una sala cinematografica. Il film ha le maestranze che hanno svolto in maniera ineccepibile le loro mansioni, ma la visione generale, che spetterebbe al regista, sembra essere venuta meno a favore di un prodotto finale sicuramente di qualità ma che non ti lascia nessuna sua traccia né sulla pelle, né tanto meno nella testa. Uno di quei film di cui si può fare a meno, senza che nessuno si accorga del vuoto.

Bale, dopo aver raggiunto l’apice con il magnifico “Vice- L’Uomo nell’Ombra” del 2019, sembra fare fatica a trovare un progetto in cui la sua comprovata e gigantesca bravura non sia fine a sé stessa, ma possa trasformare un buon progetto sulla carta in un’esperienza travolgente e inedita.

Cooper ha dato prova, in passato, di essere un buon regista. Resta dunque il dubbio che alcune produzioni e distribuzioni possono ledere anche in parte la creatività e la capacità di autori che non- hanno ancora raggiunto una granitica stabilità, ma che comunque hanno realizzato già pellicole più che soddisfacenti. Attendiamo con trepidazione il prossimo progetto di Scott Cooper ma soprattutto dello smarrito Christian Bale.

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RIVISTO

IL FUOCO DELLA VENDETTA- OUT OF FURNACE, di Scott Cooper (Out Of Furnace, Stati Uniti- Regno Unito 2013, 116 min.

Scott Cooper dirige probabilmente il suo film più riuscito. Con un cast eccezionale, capeggiato da un silenzioso Christian Bale, Cooper ci racconta di una storia di lucida vendetta in una delle tante zone di periferia di un’America lontana dalle luci e dalla ricchezza. Un piccolo capolavoro da recuperare.

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