Cassinetta, sciopero metalmeccanici alla Whirlpool: «Difendiamo l’occupazione»

sciopero metalmeccanici

BIANDRONNO – Difendere l’occupazione con il no ai licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali. È la richiesta che i sindacati dei metalmeccanici hanno lanciato a gran voce questa mattina, giovedì 22 luglio, in occasione della giornata di sciopero indetta da Cgil, Cisl e Uil per il settore. I rappresentanti dei lavoratori si sono ritrovati davanti ai cancelli della Whirlpool di Cassinetta, in concomitanza con l’iniziativa nazionale organizzata a Roma per la vertenza legata al sito di Napoli della multinazionale dell’elettrodomestico.

Riforma degli ammortizzatori

La mobilitazione è stata proclamata dalle sigle dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm in seguito allo sblocco dei licenziamenti che ha visto nei giorni scorsi alcune aziende, tra cui proprio Whirlpool, avviare le procedure di licenziamento per centinaia di lavoratori. Una decisione inaccettabile per le parti sociali, che hanno ribadito con il presidio di oggi l’importanza della difesa dell’occupazione e del superamento della precarietà lavorativa. Tra le richieste avanzate c’è anche quella di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali. «Serve mandare un segnale chiaro alle istituzioni e alle imprese – ha detto Gennaro Aloisio della segreteria Fim Cisl dei Laghi – serve una riforma seria degli ammortizzatori sociali che tenga le persone collegate al lavoro, serve investire sulla formazione. La responsabilità sociale delle imprese deve essere rivista, non si possono avere solo profitti e nel momento in cui ci sono problematiche di tenuta queste vengano ribaltate sulle persone: è inaccettabile».

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Situazione di tenuta

Nonostante la crisi economica dovuta al Covid il settore metalmeccanico in provincia di Varese sta comunque registrando una situazione di tenuta. «Non so cosa succederà dopo le ferie – commenta il segretario della Fiom Cgil Varese Nino Cartosio – ma da quello che noi constatiamo tutti i giorni parlando con le aziende e i lavoratori non è una situazione in cui si parla di apertura di procedure di riduzione del personale o di ammortizzatori sociali, al netto ovviamente di situazioni di difficoltà che preesistevano alla pandemia. Rispetto al contesto complessivo è una situazione sicuramente di tenuta».

Il caso Whirlpool

Non è stata casuale la scelta della Whirlpool come sede del presidio: lo stabilimento di Cassinetta è impegnato da due anni a sostegno della vertenza relativa alla chiusura del sito di Napoli. Una vicenda in merito alla quale sono state fatte più di 90 ore di sciopero a Biandronno. Anche oggi, in concomitanza con il presidio varesino, una delegazione di lavoratori della Whirlpool era in trasferta a Roma in occasione della mobilitazione nazionale organizzata presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Per i lavoratori di Cassinetta quanto successo in Campania rappresenta un precedente da non sottovalutare. «Oggi riguarda Napoli, ma la preoccupazione è che in futuro possa riguardare altri stabilimenti – osserva Chiara Cola, rsu della Uilm – bisogna tenere alta l’attenzione, anche perché nel 2021 scade il piano industriale».