25 Aprile a Legnano, il sindaco Fratus: no all’odio di politica aggressiva ed egoista

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LEGNANO – «Oggi il 25 Aprile ci insegna che è possibile sconfiggere anche i nemici peggiori che si annidano nello spregio o, peggio, nell’odio per le persone di una politica aggressiva ed egoista, alimentata da una Rete carica di livore». Così il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, durante il discorso letto, oggi 25 aprile in piazza San Magno, alla commemorazione ufficiale della Liberazione. Dopo il sindaco, sono intervenuti alcuni studenti delle scuole secondarie di primo grado della città, il presidente di Associarma, Antonio Cortese, e il presidente dell’ANPI di Legnano, Primo Minelli. Unici fuori programma, la presenza di un piccolo gruppo di componenti del comitato di opposizione Legalità a Legnano, che alla vigilia è tornato a polemizzare con il sindaco per la recente crisi politica, e il malore di due giovani componenti del corpo bandistico cittadino, per soccorrere i quali si è reso necessario l’intervento di un’autoambulanza.

«Dobbiamo essere all’altezza della libertà che ci è stata donata»

Dopo aver accompagnato la deposizione di una corona al monumento ai partigiani in largo Tosi, nel suo discorso il sindaco Fratus ha esordito salutando i ragazzi delle scuole e ha citato il ”sindaco partigiano” Anacleto Tenconi. «Il 25 Aprile – ha detto – non dev’essere un rituale uguale a se stesso, o la stanca ripetizione degli stessi gesti, ma la celebrazione di una libertà, anzi la libertà, e con essa dell’impegno coraggioso e dei rischi anche mortali che corse chi si oppose al nazifascismo, fino all’estremo sacrificio. A noi – ha concluso – il compito di essere all’altezza del dono più prezioso che ci hanno lasciato: la libertà». Terminati i discorsi ufficiali, autorità e partecipanti alla commemorazione hanno formato un corteo che si è diretto al cimitero monumentale. Qui, al Campo partigiani, è stato scoperto un cippo in memoria di Guido Venegoni, Arno Corvini e Ugo Pagani.

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