Tari e donne iraniane animano il consiglio a Busto. Quanti distinguo in maggioranza

BUSTO ARSIZIO – Una seduta di consiglio comunale più accesa del solito, quella di ieri sera, 25 ottobre. E non solo per gli show del neo-consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Rogora, ma anche per via di una maggioranza che lascia ancora trasparire qualche crepa al suo interno e per un’opposizione incalzante, sotto la spinta delle interrogazioni a raffica del gruppo Popolo Riforme e Libertà. Eppure l’unica delibera della serata, la variazione di bilancio, che era già stata discussa in commissione, fila via liscia in fretta.

Sostegno unanime alle donne iraniane

Subito dopo, su iniziativa della presidente del consiglio comunale Laura Rogora, si passa a discutere delle «donne iraniane che vedono soffocati i propri diritti e le proprie libertà», per «far sentire anche da Busto la vicinanza a chi lotta per una società più democratica, condannando fortemente ogni forma di violenza e di discriminazione». Invito raccolto dalle consigliere Isabella Tovaglieri («occorre fare qualcosa di concreto per fermare l’espansione del fondamentalismo nel mondo, a partire dalla nostra civile Europa»), Valentina Verga («la politica serve anche a sensibilizzare, spero che questo sia il primo di altri momenti»), Chiara Colombo («vita e libertà sono diritti che vanno difesi ad ogni costo»), Giuseppina Lanza e Claudia Cozzi che hanno espresso unanime solidarietà a Mahsa Amini e a tutte le donne messe a tacere in Iran e in tutti i paesi che non riconoscono a cittadine e cittadini i diritti fondamentali. Con la presidente Rogora che è arrivata ad affermare che «la sfida è evitare l’islamizzazione della nostra società». Da Busto, dunque «un’unica voce di condanna e solidarietà che, pur con diverse sfumature, si è aggiunta alle tante voci che in tutto il mondo si moltiplicano ogni giorno» si legge nella nota diffusa da Palazzo Gilardoni.

I distinguo in maggioranza

Tra le «diverse sfumature» ha fatto scalpore la presa di posizione di Claudia Cozzi (Fratelli d’Italia), che pur schierandosi dalla parte delle donne iraniane ha messo i “puntini sulle i” sull’iniziativa. «Questo genere di iniziative – le parole della vicepresidente del consiglio comunale – rientra nella sfera del politicamente corretto e, con tutto il rispetto, lascia il tempo che trova perché ciò che accade in sala consiliare a Busto Arsizio non ha il potere di cambiare lo status quo o di influenzare le decisioni del governo iraniano. Anzi, è abbastanza un’ipocrisia nel momento in cui, purtroppo, i casi di violenze insensate sono in continuo aumento in tanti altri Paesi, compreso il nostro». Anche perché, per l’esponente del partito di Giorgia Meloni sarebbe «troppo comodo tagliarsi ciocche di capelli e postare la foto sui social o riempirsi la bocca di tanti slogan d’effetto per poi voltarsi dall’altra parte quando si sente il vicino di casa che picchia la moglie». Un “distinguo” condiviso anche da Matteo Sabba, consigliere della Lista Antonelli: «Non bisogna pensare a queste vicende solo quando c’è una spinta mediatica forte, quando poi le nostre istituzioni andranno in Qatar, dove sui diritti non stanno di certo meglio che in Iran, a celebrare i mondiali di calcio».

I dissensi interni ai gruppi

Parole, quelle di Cozzi, che hanno segnato una distanza rispetto all’iniziativa della presidente del consiglio (di Forza Italia) Laura Rogora, e che fanno il paio con il battibecco che il neo-consigliere di Fratelli d’Italia Max Rogora ha inscenato sempre con la presidente dell’assemblea. Ma, sempre a proposito di distinguo, oltre all’astensione dello stesso Rogora sulla mozione di PRL sulla promozione sportiva, hanno fatto rumore anche le “silenziose” (perché non annunciate) astensioni di Roberto Ghidotti e di Alex Gorletta, consiglieri della Lista Antonelli, rispetto al voto favorevole alla mozione del gruppo di minoranza, che è sembrato una sorta di “scambio” rispetto all’appoggio che il gruppo guidato da Gigi Farioli ha assicurato alla mozione “Tigrotti si nasce e si diventa” di Matteo Sabba. Non a caso, Ghidotti e Gorletta sono gli stessi consiglieri che non avevano firmato la mozione originaria di Sabba. Un’altra crepa? Di certo la lista del sindaco finora non brilla per omogeneità di comportamenti.

L’opposizione c’è

E l’opposizione? Dalle sedie del pubblico qualcuno ha rimproverato i consiglieri di minoranza di non aver avallato il prolungamento della seduta oltre la mezzanotte per discutere la mozione sulla Pro Patria: «Chissà come sarebbe finita al voto…». In realtà l’opposizione, sul “caso” dei lampioni ma soprattutto sulla Tari e sulla tariffa puntuale, non è rimasta certo ad osservare nella seduta di ieri sera. Sulla raccolta rifiuti è ancora Giuseppina Lanza (PRL) a incalzare la maggioranza, chiedendo conto del fondo Tari da 36mila euro stanziato mesi fa dopo l’emendamento presentato dalla Lista Antonelli e del futuro della sperimentazione della raccolta puntuale di Sant’Edoardo.

Verso la tariffa puntuale

Sul primo tema, rivela l’assessore al bilancio Maurizio Artusa, è stata «avviata una consultazione su come distribuire questi soldi, la giunta dovrà fare una proposta al consiglio comunale». Sul secondo «andiamo nella direzione della tariffa puntuale, ma in una città come Busto non si fa in due minuti o in due giorni. Prima si farà uno studio per capire come introdurla e con quali tempi». Con la prospettiva di «risparmi» per le famiglie grazie alla raccolta con i sacchi col microchip. Troppo generico, per le minoranze. «Le affermazioni dell’assessore non ci convincono – la bocciatura di Cinzia Berutti (PD) – avrei preferito una scaletta d’intervento su questa vicenda. Così, mi sembra una presa in giro. Solo buone intenzioni, ancora». Rimangono i dubbi sull’esito del test avviato anni fa ormai: «Da Sant’Edoardo si percepisce smarrimento – ribadisce Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) – non sanno se la sperimentazione va avanti o meno. I cittadini hanno bisogno di qualche punto fermo». Anche per Maurizio Maggioni (PD) «la sperimentazione fatta è un patrimonio da non disperdere ma da cui partire» per introdurre questa innovazione.

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