A Busto parte il risiko: anagrafe al Borri, i vigili s’allargano, servizi sociali senza casa

BUSTO ARSIZIO – All’ex Borri andranno la nuova anagrafe e tutti i “front office” comunali, la polizia locale invece rimarrà, allargandosi, negli attuali spazi dei Molini Marzoli. I servizi sociali infine cercano “casa” in vista dei lavori di ristrutturazione in via Roma. È un vero e proprio “risiko” quello che sta per aprirsi per gli uffici del Comune di Busto Arsizio. Con qualche cambiamento rispetto alle previsioni iniziali.

Al Borri anagrafe e front office

Ad innescare il processo sono i lavori che verranno realizzati grazie ai 15 milioni di fondi statali del bando Pinqua (antesignano del PNRR) che permetteranno in primis di sbloccare dopo oltre vent’anni la partita del recupero dell’ex Calzaturificio Borri. Nel progetto che ha permesso all’amministrazione di staccare il maxi-assegno è previsto che la parte frontale dello storico edificio di viale Duca d’Aosta venga dedicata agli uffici comunali. Inizialmente l’ipotesi era di inserire l’anagrafe e il comando di polizia locale, ora si sta virando verso una soluzione parzialmente diversa: con l’Anagrafe e i servizi demografici, che a palazzo Gilardoni sconta da tempo spazi inadeguati, verrebbero delocalizzati tutti gli uffici di “front office”, che hanno gli sportelli aperti al pubblico, come URP, tributi, cimiteri, ecc.

Ai Molini Marzoli la Polizia locale

Per la polizia locale invece era già stata annunciata, ed è già partita la fase di studio, l’idea di procedere all’allargamento degli attuali spazi nel complesso dei Molini Marzoli. L’intenzione manifestata dall’assessore alla sicurezza Salvatore Loschiavo è di dotare il Comando di una vera e propria control room, per la supervisione sull’impianto di videosorveglianza, ma anche una cella di sicurezza per gli arresti.

E i Servizi sociali?

Rischia infine di rimanere con il cerino in mano il settore dei servizi sociali: da anni si parla della necessità di trovare una nuova collocazione, per evitare di pagare l’affitto di una parte della sede di via Roma che è di proprietà privata. Ora il trasferimento diventa impellente, perché anche l’ex presidio militare austriaco rientra nel progetto Pinqua e nel giro di un anno dovranno iniziare i lavori di ristrutturazione per trasformarlo nel futuro Museo della Fotografia. In prospettiva il settore potrebbe occupare gli spazi di palazzo Gilardoni liberati anni fa dalla Polizia di Stato (ma servono lavori di ristrutturazione per i quali il Comune ha provato a bussare ad un altro bando PNRR) oltre a quelli liberati dagli uffici destinati all’ex Borri, ma per ora serve quantomeno una soluzione temporanea.

busto arsizio domino comune – MALPENSA24