A Samarate giura Puricelli: «Ero l’impresentabile: sarò il vostro sindaco»

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SAMARATE – Ringrazia tutti senza distinzione, dagli avversari politici ai dipendenti comunali passando per la sua famiglia Enrico Puricelli, per il suo primo consiglio comunale da sindaco. Ma si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, scrollandosi di dosso critiche e attacchi che l’accesa campagna elettorale di Samarate gli ha lasciato sulle spalle. E rimarca il suo rispetto verso tutti anche «per chi mi ha criticato, denigrato per i colori sulla mia pelle, per chi mi ha considerato un burattino o un impresentabile, per chi ha minacciato di emigrare da Samarate in caso di mia elezione. Li avviso che la campagna elettorale è terminata. Dimostrerò con i fatti chi è Enrico Puricelli e sarò anche il loro sindaco».

Il sindaco di tutti

Si è tenuto all’aperto, non in piazza ma davanti il Municipio, il primo consiglio comunale dell’era Puricelli, con l’insediamento ufficiale del sindaco, dei consiglieri e della giunta. Terzo punto all’ordine del giorno era l’elezione del presidente del consiglio comunale, per cui sono necessari i due terzi dei voti. Numero che non è stato raggiunto con la prima votazione (per cui erano stati indicati Rossella Caligiuri dal gruppo di maggioranza e Paolo Bossi dalla minoranza): il consiglio comunale si è quindi interrotto.
Dopo il giuramento sulla Costituzione, però, sono stati tanti i grazie di Puricelli. Al sindaco uscente Alessandra Cariglino e Leonardo Tarantino, «a loro, a prescindere dalle convinzioni politiche, il ringraziamento per aver dedicato parte della loro vita alla comunità samaratese». Il grazie va agli elettori che lo hanno scelto come sindaco, ai suoi genitori, «che mi hanno sempre insegnato lo stile dell’umiltà e del rispetto, ed è proprio con questi valori che intendo iniziare, in punta di piedi, a guidare questa bellissima e variegata comunità». Il neo sindaco ammette di sentire la responsabilità del nuovo ruolo a cui è chiamato. Ma, guidato «da buon senso, coraggio nelle scelte, onestà e trasparenza, nell’interesse pubblico dei samaratesi», è convinto che porterà a termine nel suo mandato le linee programmatiche della sua coalizione. Coinvolgendo in modo attivo anche i non eletti, e sottolineando che «non faremo mai una questione di poltrone: quello che conta, senza retorica, è che ognuno possa dare il proprio contributo e fare la sua piccola parte per arricchire la comunità. Valuteremo nelle forme e nelle modalità che riterremo più opportune la possibilità di poterli coinvolgere in maniera attiva».

La campagna elettorale è finita

Alessandra Cariglino, Tiziano Zocchi, Fortunato Costantino e Domenico Aiello: Puricelli tiene conto anche dei suoi avversari politici, e di quegli oltre 4mila elettori che non lo hanno votato: «Ho il massimo rispetto delle opinioni di tutti e lavoreremo affinché anche le istanze di chi non la pensa come noi possano essere ascoltate e valutate con serenità». Ma affinché ciò sia possibile, bisogna ricordare, secondo il sindaco, che «la campagna elettorale è terminata», riferendosi a critiche ed attacchi ricevuti rispetto alla sua candidatura, prima del 26 maggio. E conclude: «Ci sono tutte le premesse per poter lavorare serenamente in consiglio comunale nei prossimi 5 anni, nel rispetto reciproco dei ruoli e delle opinioni. Sarò sindaco di tutti, perché una buona idea, una competenza, una disponibilità a lavorare non avranno connotazione politica e  valuteremo tutte le proposte senza pregiudizi o barriere ideologiche. Mi auguro che questo valga anche per la minoranza. Mi auguro dunque che le minoranze presenti in consiglio scelgano la linea di una opposizione realmente costruttiva. E che si possa spostare la dialettica politica dagli attacchi alle persone alle critiche sulle proposte e i temi. La nostra Samarate ha bisogno di questo».

Il consiglio comunale 

Prima del giuramento, hanno preso posto tra i banchi del consiglio tutti i consiglieri eletti insieme ai componenti della giunta annunciata la scorsa settimana. Con la nomina di tre assessori tra le fila della Lega, ovvero Nicoletta Alampi, Stefano Bertagnoli e Linda Farinon, hanno preso quindi posto in consiglio i primi dei non eletti: Alberto Barban, Matteo Piantanida e Giovanni Mainini. Mancando la nomina del presidente del consiglio comunale, il consiglio si è interrotto: tutto da rifare, si riprende fra sette giorni.

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