Anche Legnano “riaccende” Accam. Via libera del Consiglio alla Newco con Amga

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LEGNANO – Dopo Busto Arsizio, dov’è passato con i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra, è l’Amministrazione comunale legnanese di centrosinistra ad approvare il piano per la costituzione di una nuova società (Newco) per la gestione dei rifiuti nell’Alto Milanese. Lega e gruppo Toia Sindaco non hanno partecipato al voto in segno di protesta sui ritardi nella trasmissione degli atti ai consiglieri, mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento dei Cittadini hanno votato contro.

«Si volta pagina e se ne apre una bianca. Non è un punto d’arrivo, ma di partenza». Così il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, ha introdotto il voto sul futuro di Accam e dell’inceneritore di Borsano nel Consiglio comunale di ieri, venerdì 25 giugno, mentre il voto è arrivato nella seduta di stamattina, sabato 26. L’atto di indirizzo approvato autorizza la società partecipata Amga a partecipare alla costituzione della Newco insieme ad Agesp e CapHolding.

Radice: «Sarà un modello di gestione pubblica»

«Abbiamo costruito un piano C – ha detto Radice – lavorando giorno e notte. Non è un piano di salvataggio ma di sviluppo, scritto perché nascesse qualcosa di nuovo». Dopo aver citato il confronto pubblico che avrà sul tema con il consigliere dell’MdC Franco Brumana, il sindaco di Legnano ha ricordato alcuni dei princìpi chiave del piano come le «tre T» (tutele, tempo e terreno) per «far partire l’economia circolare» e ha parlato di «modello di gestione pubblica. Potevamo chiudere la società – ha ribadito Radice – ma non l’inceneritore, che sarebbe andato al migliore offerente e avrebbe reso, allora sì, Borsano la pattumiera d’Italia».

Respinti dalla maggioranza tutti gli emendamenti

Nel corso della discussione, tra ieri e oggi sono stati votati gli emendamenti (ben 12) al piano presentati da Brumana, a cominciare dal «trattamento di favore a Ecoeridania. Nessuno – ha rimarcato il consigliere civico di opposizione – obbliga i legnanesi a firmare un contratto che li fa perdere soldi senza giustificazione». La discussione si è poi infiammata sulle conseguenze dell’inceneritore sull’ambiente e sulla salute. Il consigliere Simone Bosetti (Insieme per Legnano-Legnano Popolare) ha bollato come «fake news» i dati addotti da Brumana circa gli inquinanti, sottolineando che negli ultimi vent’anni «caldaie, trattamenti dei rifiuti e camini dell’impianto sono cambiati» e i materiali nocivi prodotti si sono di conseguenza enormemente ridotti; quanti ai gravi problemi come l’incendio del gennaio 2020, a detta di Bosetti sono stati causati «dalla mancata manutenzione».

«Che inquini poco o tanto – ha replicato Brumana – quell’inceneritore inquina, e con prodotti altamente nocivi. Le bufale le racconta Bosetti, perché è aperto un processo contro Accam per inquinamento delle acque. E temo che di processi penali ce ne saranno parecchi altri». Quanto alla delibera all’ordine del giorno, il consigliere del Movimento dei Cittadini l’ha definita «sconcertante dal punto di vista politico, legale ed etico, quindi inaccettabile. La cosa più brutta è la mistificazione: decide solo una cosa, lo spreco di un sacco di denaro pubblico per salvare Accam dai debiti creati dai politici locali negli ultimi anni, in nome dell’economia circolare su cui non decide nulla, se non il termine del 29 aprile 2022 per presentare un piano che porti ad essa».

Gli emendamenti sono stati tutti respinti dalla maggioranza, con i soli voti favorevoli del proponente, di Fdi e di Fi; come sulla delibera, non hanno partecipato al voto i gruppi di Lega e Toia Sindaco.

Consulenze esterne e ritardi negli atti: scintille in Consiglio comunale a Legnano

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