I Sinti spostano le roulotte. «Ma da Gallarate non ce andremo mai»

Gallarate sinti ordinanza sgombero

GALLARATE – I Sinti di Gallarate hanno deciso di rispettare l’ordinanza di sgombero che impone loro di lasciare i terreni dell’ex campo di via Lazzaretto occupato abusivamente otto giorni fa. Stamattina, 26 giugno, hanno iniziato le operazioni di movimentazione di camper e roulotte. Si sposteranno appena fuori, poco distante. «Abbiamo voluto dimostrare ai politici che il problema non è risolto, che da Gallarate non ce ne siamo mai andati e che mai ce ne andremo», dice Giuliano Casagrande, rappresentante di una delle tre famiglie rimaste. «Mio padre ha 87 anni. E’ nato a Gallarate, da bambino giocava all’oratorio di Gallarate e morirà a Gallarate».

Rispettiamo la legge

«Il problema Sinti», continua Casagrande, «non si è risolto tre anni fa con lo sgombero. Dirlo è illudere le persone, è demagogia». Prosegue Pino Saccone, da sempre uno dei più attivi portavoce della Comunità nomade gallaratese: «I Sinti sono italiani con diritti e doveri e rispettano la legge. Noi oggi rispettiamo l’ordinanza e ci spostiamo perché non vogliamo far spendere altri soldi dei cittadini per lo sgombero, ma ci dite che senso ha uscire da qui e posizionarci a dieci metri di distanza dove non c’è neanche l’allacciamento della fogna?»

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I voti di Forza Italia

L’occupazione di otto giorni fa, spiega Saccone, è stata più che altro un’azione dimostrativa: «Abbiamo voluto dimostrare ai politici che il fossato e i guard rail non ci spaventano perché qui entriamo quando vogliamo». Casagrande ricorda che via Lazzaretto è la loro casa da settembre 2007 e non ci vogliono rinunciare. «Sembra che siamo qui per la sinistra, ma qui ci ha messo Forza Italia e l’allora sindaco Nicola Mucci. Quando avevano bisogno dei voti quelli del centrodestra venivano qui a promettere mari e monti. E’ sempre stato così sin da quando ero ragazzo».

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Prosegue la battaglia

I Sinti spiegano che nemmeno affittando un terreno privato il problema si risolverebbe. «Perché bisogna sempre passare dal Comune e il proprietario rischierebbe una denuncia», sottolinea Sacconi. Di conseguenza sono decisi a portare avanti la loro battaglia così come l’hanno impostata tre anni fa. «Eppure – conclude – basterebbe poco per trovare una soluzione. Ci ridiano questa area.  Per il resto ci arrangiamo da soli, paghiamo le utenze, teniamo pulita la zona e non vogliamo niente gratis».

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