Acqua radioattiva ad Angera: arrestato il truffatore. Colpo sventato dai carabinieri

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ANGERA – Truffa dell’acqua tossica: malvivente arrestato in flagranza di reato. A far scattare le manette sono stati i carabinieri della stazione di Angera. In carcere a Varese ci è finito un 27enne residente a Cuneo: il complice che lo aspettava fuori dall’abitazione è attualmente ricercato. La fuga potrebbe essere molto breve, però. I militari sono ora al lavoro per verificare se il 27enne possa essere collegato ad altri colpi simili messi a segno in zona e non solo.

L’intuito dei carabinieri

I fatti sono avvenuti nel pomeriggio di ieri, lunedì 29 novembre. L’arresto si deve all’intuito dei militari che erano impegnati in un normale servizio di controllo del territorio. Dall’auto di servizio i carabinieri hanno notato uno strano andirivieni dall’abitazione presa di mira dai malviventi. Grazie al fiuto investigativo e alla loro preparazione gli uomini dell’Arma hanno capito che qualcosa non andava. E hanno deciso di controllare. L’arresto in flagranza di questi truffatori che prendono di mira soprattutto gli anziani è quasi impossibile. Ma quando i carabinieri sono entrati nella casa dove vive una coppia di pensionati, 81 anni lui, 78 lei, hanno sorpreso il 27enne, con indosso una pettorina catarifrangente, per rendere più credibile il suo spacciarsi per un addetto ai controlli delle tubature dell’acqua, nel pieno dell’azione.

Spray urticante e mortaretti

Il balordo aveva appena spruzzato dello spray al peperoncino nell’ambiente per rendere credibili i “sintomi” dovuti alla presenza di acqua radioattiva. Marito e moglie stavano mettendo i gioielli nel congelatore così come ordinato dal truffatore che li avrebbe poi comodamente prelevati tutti insieme. A quel punto il 27enne ha cercato di fuggire spruzzando lo spray urticante anche contro i militari. Che non si sono fatti sorprendere arrestandolo d’intesa con la procura di Varese. Il giovane addosso aveva un finto rilevatore di radioattività (che produce un suono gracchiante necessario per convincere le vittime che qualcosa non va), lo spray urticante, una ricetrasmittente usata per comunicare con il complice e dei mortaretti. Le miccette vengono buttate con abilità nei sanitari per far credere alle vittime che l’acqua radioattiva sta creando danni irreparabili per la salute dei residenti. Il 27enne è in carcere a Varese a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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