Il presidente Antonelli convoca i sindaci in Provincia e loro non rispondono

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VARESE – Il presidente della Provincia convoca i sindaci, ma l’assemblea salta, in prima e seconda convocazione. Sempre per mancanza del numero legale. E se a livello organizzativo la cosa può essere ridotta a un pasticcio per via di convocazioni che, pare, non siano giunte per tempo, a livello politico il segnale è un po’ più pesante. Tanto che, dicono a Villa Recalcati, lo stesso Antonelli non l’ha presa esattamente bene.

La prima va buca, ma anche la seconda

L’assemblea dei sindaci, convocata per lunedì 18 febbraio a Villa Recalcati, avrebbe dovuto eleggere i rappresentanti nel Consiglio delle autonomie locali della Lombardia. Quasi un passaggio formale, poiché la politica aveva già raggiunto un accordo di massima sui nomi da eleggere. Passaggio che non è avvenuto, poiché all’appello in troppi non hanno “risposto presente”. Poco male, poiché l’assemblea, oltre alla prima, ha previsto una seconda convocazione, fissata per ieri, martedì 19 febbraio. Ma anche stavolta i conti non sono tornati. I sindaci e amministratori presenti erano insufficienti: ne mancavano più di ottanta, molti dei quali del centrodestra e dei civici, che hanno sostenuto e votato Antonelli solo qualche mese fa.

Cosa è successo?

A monte del doppio flop la prima spiegazione che spunta sul tavolo è di natura organizzativa. Pare che non tutti i sindaci della provincia di Varese abbiano ricevuto o visto la convocazione inviata da Villa Recalcati. Certo è che convocare un’assemblea dei sindaci non è così semplice come bere un bicchiere d’acqua. Del resto occorre far muovere da tutto il territorio poco meno di 140 amministratori, che devono allineare agende fatte di impegni personali e pubblici per via del ruolo istituzionale che ricoprono. Occorre quindi una certa pianificazione, che non si può ridurre a una semplice convocazione inviata via mail. Insomma non basta uno “schiocco di dita” per far arrivare a Villa Recalcati sindaci e amministratori. Molti dei quali, tra gli assenti, nemmeno sapevano di essere stati convocati per l’Assemblea. Sta di fatto che qualcosa nella macchina delle convocazioni non ha funzionato. E la mancanza dei numeri non può essere del tutto spiegata con motivazioni tecniche. Di mezzo c’è anche la catena di trasmissione della politica che non ha funzionato come avrebbe dovuto. E fa emergere che a Villa Recalcati c’è ancora molto da fare per mettere in carreggiata una macchina complessa, che la legge Delrio avrebbe voluto semplificare, ma che, al contrario, ha ingarbugliato sempre di più.

Il risultato di questo scenario è che il presidente Antonelli è rimasto ancora volta con il cerino in mano: «Un uomo solo al comando», come aveva detto nei giorni scorsi Nino Caianiello, uno dei capi di Forza Italia.

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