Aree dismesse a Legnano, la giunta: «Nessuno stop, ma rispetto delle regole»

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LEGNANO – «Chi vuole fare opere urbanistiche sa che non è gonfiando i muscoli che si realizzano. Servono pazienza, dialogo, studi, non provocazioni pubbliche». Il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, replica stizzito oggi, giovedì 27 ottobre, a un’intervista in cui la società Officine Mak si è detta «molto amareggiata» dalle dichiarazioni rese in consiglio comunale dall’assessore all’urbanistica, Lorena Fedeli, secondo la quale «il documento di piano dell’area ex Crespi è scaduto e sarà ridiscusso nell’ambito del nuovo Pgt».

La stessa Fedeli e il sindaco (nella foto sotto) hanno tenuto a ribadire alcuni punti fermi e a fare precisazioni, a cominciare dal fatto che l’area industriale dismessa tra via Pasubio e la Saronnese (in alto, le demolizioni in corso) non ospiterà un ipermercato, come invece affermato sempre nel consiglio di martedì dalla consigliere leghista Daniela Laffusa.

Radice: «Da noi sempre massima trasparenza»

«Siamo in una fase delicata – ha esordito Radice – In questi due anni abbiamo fatto di tutto fuorché aria fritta e chiacchiere. Lo diciamo a tutti gli operatori interessati a investire a Legnano: siamo tutti sulla stessa barca, che è dei cittadini di Legnano. Se qualcuno pensa di ottenere cambiamenti facendo la voce grossa, sappia che non ci sposteremo di un millimetro. Le cose sono state dette chiaramente fin dall’inizio, nel programma elettorale e nelle linee di programma al consiglio comunale.

«Non è vero che cambiamo le carte in tavola: siamo stati trasparenti e cerchiamo di essere “veloci ma senza fretta”. I tempi tecnici sono risaputi; tutte le realtà sono le benvenute, ma la barca resta nostra e si muove nel rispetto della legge, pur cercando di essere massimamente flessibili. Chi ci chiede qualcosa di diverso, non è più il benvenuto sulla barca».

«Lega, da che pulpito viene la predica»

Quanto allo stop ai lavori prospettato da Officine Mak, che oltre all’area ex Crespi ha acquistato a Legnano anche quella dell’ex Manifattura in centro, il sindaco puntualizza: «Non saranno due anni, contiamo di avere il nuovo Pgt nel 2023. Non vedo problemi di tempistiche, senza contare che nel frattempo le attività possono andare avanti in parallelo. L’idea di un’altra area di vendita sulla Saronnese non mi fa impazzire, ma possiamo lavorare sulla riduzione del danno attraverso compensazioni a verde, collegamenti ciclabili e altro. Da parte nostra – ha ribadito – c’è grande flessibilità e disponibilità a lavorare e dialogare con tutti, ma ci sono regole e siamo qua per tutelare gli interessi dei cittadini di Legnano. Auspico che mi chiamino anche oggi per sederci a lavorare, non a chiacchierare. Diversamente, arrivederci e grazie».

Poi, una considerazione politica. «A chi lancia certe accuse, come quella che sorgerà un ipermercato lungo la Saronnese a poca distanza da quello di Castellanza, diciamo che l’attuale politica urbanistica è l’erede di quella che ha svenduto questo territorio per troppi anni. A chi fa lezioni morali chiedo di guardare l’esito delle sue operazioni, come l’ecomostro in viale Cadorna che ci porteremo dietro ancora per molti anni e altre situazioni che invece hanno trovato una soluzione, ma ce n’è voluto per arrivarci. Quello che possiamo fare è ricucire e limitare gli errori del passato, ma in urbanistica un errore quando è stato fatto è difficile da riparare».

Fedeli: «Ex Crespi e Manifattura due partite diverse»  

All’assessore alla “Città futura” Lorena Fedeli è spettata la lettura dei fatti sul piano tecnico. «Rispetto al documento di piano scaduto vi sono versioni diverse perfino in Regione: c’è chi sostiene che sia in vigore quando viene adottato e chi da quando è pubblicato, tra i due passaggi vi sono 3 mesi di differenza. In ogni caso, i primi informati sono proprio gli operatori. Non abbiamo tenuto nascosto nulla, ma fatto tutto alla luce del sole, a cominciare dal documento di piano. E abbiamo avviato la variante al Pgt chiedendo suggerimenti a tutti, dai cittadini agli stakholder. Ci sono numerosi passaggi, come quello in commissione e il confronto con le opposizioni, oltre ad altri non di nostra competenza».

Sul caso specifico dell’area lungo la Saronnese, Fedeli sottolinea che «la vicinanza con gli uffici di Amga impone la facilità degli accessi, cui si aggiunge la necessità di migliorare il bilanciamento ecologico sul nostro territorio, aspetti che erano stati tutti messi sul tavolo con l’operatore attraverso diverse interlocuzioni, anche dopo la scadenza del piano, come la riduzione delle volumetrie, che loro stessi hanno accettato. Tecnicamente non avevamo concluso tutti gli aspetti, ma siamo molto avanti nella progettazione».

L’assessore infine tiene separato il recupero dell’ex Crespi da quello della Manifattura, che pure vede coinvolti gli stessi attori. «Sono due partite completamente diverse. L’ex Crespi ha una vocazione non residenziale e dove si possono demolire tutti gli edifici, a differenza della Manifattura che aveva aree vincolate dalla soprintendenza. Dopo tante aste andate deserte, era necessario fissare i vincoli e anche questo ha richiesto tempi lunghi per rendere il nostro territorio appetibile agli investimenti».

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