VARESE – La direzione dell’Asst Sette Laghi diventa itinerante e a rotazione i direttori saranno presenti in tutte le sedi per conoscerle, incontrare il personale e valorizzarle al meglio i presidi che compongono l’intera realtà ospedaliera.
Direttori “in tour”
L’Asst Sette Laghi è una delle più grandi in Lombardia e in Italia con i suoi sette ospedali e una rete capillare di strutture territoriali, da Luino a Sesto Calende, dal Verbano al Ceresio. La direzione strategica, per intensificare la propria presenza in tutte le articolazioni dell’azienda, ha definito un calendario che porterà ciascun direttore a rotazione nelle varie sedi. Con l’obiettivo di incontrare il personale e confrontarsi con ancora più attenzione sulle esigenze specifiche di ogni parte dell’azienda.
Il direttore sanitario si insedierà a rotazione nelle sedi ospedaliere, mentre il direttore sociosanitario, chiamato a governare il settore aziendale denominato “rete territoriale”, prenderà ufficio nelle principali sedi delle varie aree territoriali. A ruotare saranno anche il direttore amministrativo, al servizio di tutta l’azienda per i temi di sua competenza, e il direttore generale, chiamato a garantire il coordinamento e la specificità di entrambi i settori di cui si compone l’Asst.
Il senso della rotazione
«Ogni giorno, nelle nostre attività, abbiamo presente l’azienda in tutte le sue articolazioni – spiega il dg Bonelli – Ma vogliamo fare di più: non solo essere presenti a rotazione in ogni sede per capire di più e meglio le esigenze specifiche, i problemi e le priorità di ciascuna, ma anche dare evidenza tangibile del nostro impegno per valorizzarle tutte».
Ogni settimana i quattro componenti della direzione strategica si insedieranno a turno nelle principali strutture dell’Azienda secondo un calendario condiviso all’interno. Chi tra i responsabili di struttura o i coordinatori vorrà incontrarli potrà prendere appuntamento senza doversi spostare al Circolo. «È un modo per essere più vicini a tutti i settori e al tempo stesso evidenziare come la nostra azienda sia una grande rete in cui non c’è un centro per priorità o gerarchia: come i contenuti e professionalità sono mobili e diffuse, anche noi dobbiamo esserlo».
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