BaC: «Piazze pedonali? Prima bisogna fare del centro di Busto un vero salotto»

BUSTO ARSIZIO – «Pedonalizzazioni? Nella nostra osservazione prevediamo solo il miglioramento del traffico in piazza Garibaldi e piazza Trento e Trieste, senza ridurre accessi e parcheggi e senza un allargamento dell’area pedonale. Ma il punto è che oggi il centro di Busto non è un vero salotto». Busto al Centro torna sul tema delle piazze pedonali, al centro di una controversia legata al piano del traffico dopo la raccolta firme tra i commercianti della zona per chiedere il mantenimento dello status quo. E chiarisce la propria posizione sull’eterno dibattito sul tema dell’isola pedonale del centro storico.

I chiarimenti

Rispetto a quanto previsto dal PUT, la soluzione proposta da BaC introdurre be solamente «una ulteriore (limitata) area protetta per i pedoni e a disposizione degli esercizi di affaccio nella zona adiacente alla fontana» in piazza Garibaldi. E questo «perché abbiamo ritenuto che questo non fosse il momento di grandi cambiamenti e non certo perché tutto debba rimanere forzatamente “come è ora”». Questo il chiarimento che il gruppo civico centrista fondato da Gianfranco Bottini tiene a spiegare rispetto al dibattito sulle pedonalizzazioni. Su cui però «i punti sono altri». A partire dai “puntini sulle i” che Busto al Centro mette a proposito dell’atteggiamento dei suoi competitor. L’amministrazione da un lato, che ripiega su «frettolose e poco convincenti rassicurazioni», e il PD dall’altro, «impegnato in un negazionismo a 360 gradi, magari non in linea con le opinioni espresse in altri momenti».

Prima le manutenzioni

Per Busto al Centro però non è il momento di rivoluzioni: i temi più delicati, come quello dell’allargamento della ZTL, andranno «discussi in momenti più sereni e più adeguati, con il coinvolgimento vero e totale delle parti interessate». Partendo dal presupposto che il centro di Busto «non si può definire certamente brutto, ma sicuramente impersonale e, purtroppo, non adeguatamente mantenuto», perciò è da qui, dalla cura e dal decoro, che occorre partire, prima di pensare a stravolgere l’esistente. Solo a quel punto sarà, per BaC, «più facile discutere e decidere, da parte di tutti, l’opportunità o meno di ampliamento della zona pedonale».

La nota di BaC

Essendo stati chiamati in causa, da più parti, nella discussione creatasi circa l’ipotesi di allargamento della zona pedonale del nostro centro cittadino, riteniamo opportuno chiarire la nostra posizione in proposito.

Innanzitutto vogliamo chiarire che, nell’ambito delle osservazioni relative al Piano Urbano del Traffico (PUT) recentemente presentato dall’amministrazione, la nostra “osservazione” presentata rispetto a quanto previsto per le due piazze Garibaldi e Trento/Trieste, tende unicamente a migliorare il traffico, sia privato che pubblico, senza ridurre le  attuali possibilità di accesso e le aree di parcheggio. Gli atti depositati, per chi li volesse consultare, rendono testimonianza di quanto sopra. Aggiungiamo che, con gli accorgimenti da noi suggeriti, si sarebbe potuta creare una ulteriore (limitata) area protetta per i pedoni e a disposizione degli esercizi di affaccio nella zona adiacente alla fontana. Nulla quindi da classificare sotto il titolo di “allargamento dell’Area Pedonale”.

Nel caso specifico e nelle altre nostre “osservazioni” l’attenzione alle esigenze del commercio è stata massima: si può verificare, sempre negli atti depositati, anche riguardo altre situazioni come piazza Santa Maria, via Montebello e via Palestro.

Quanto sopra perché abbiamo ritenuto che questo non fosse il momento di grandi cambiamenti e non certo perché tutto debba rimanere forzatamente “come è ora” o perché “sia dimostrato che l’allargamento delle zone pedonali non giovano al commercio”. Sinceramente, quando ben meditato, è invece dimostrato il contrario.

I punti sono altri.

  • Il PUT, dal quale nasce tutta la discussione, è un documento programmatorio non definitivo ma importante che non doveva essere forzato in questo momento di difficoltà pandemica e pre-elettorale. Questo ha dato luogo alle istintive preoccupazioni dei commercianti, già sottoposti a ben altre preoccupazioni; come conseguenza di ciò l’amministrazione, paventando conseguenze elettorali, è stata costretta ad una serie di frettolose e poco convincenti rassicurazioni, mentre il PD, per analoghe ragioni, si è impegnato in un negazionismo a 360 gradi, magari non in linea con le opinioni espresse in altri momenti. Tutte tensioni, insomma, delle quali si poteva fare a meno e che andranno ad incidere su un futuro e più sereno discorso sul tema.
  • Su dei temi importanti, insomma, l’eccessivo attivismo pre-elettorale, scatenato da una fantasia poco verificata, non è opportuno e probabilmente nemmeno pagante.
  • Il PUT, l’eventuale allargamento dell’Area Pedonale, la ciclopedonalizzazione ed altri importanti argomenti che coinvolgono pesantemente la cittadinanza, dovranno essere discussi in momenti più sereni e più adeguati, con il coinvolgimento vero e totale delle parti interessate e con riferimento a dati ed esperienze di altre realtà comunali, tali che non vengano approvati o contrastati unicamente sulla base del “sentito dire” ma nemmeno nel “cambiare tutto  perché nulla cambi”.

CONCLUDENDO

Il vero tema da affrontare riguarda l’intero centro cittadino partendo dal presupposto che il centro di una città rappresenta il “salotto buono” nel quale sentirsi a proprio agio, disponibili alla sosta, all’acquisto, al passeggio e al quale si ritorna con piacere, con vantaggio dell’immagine e del carattere di tutta la città .

Città come Varese hanno compreso questo messaggio. Oggi il nostro centro cittadino non si può definire certamente brutto, ma sicuramente impersonale e, purtroppo, non adeguatamente mantenuto. Un progetto globale di riqualificazione del centro è la vera strada da intraprendere. Riqualificare significa intervenire in maniera progettualmente coordinata con nuove tecnologie di illuminazione, con un verde più studiato, con un arredo più legato alla pavimentazione, con interventi sugli edifici non adeguatamente manutenuti ed altro. Ma soprattutto con una più adeguata manutenzione nel quotidiano superando le attuali e visibili carenze di pulizia, cura degli arredi, illuminazione e quant’altro non ne fa certo oggi un salotto. Sarebbe un vantaggio anche per qualità della frequentazione e della sicurezza.

In un contesto progettuale di tale tipo sarà più facile discutere e decidere, da parte di tutti, l’opportunità o meno di ampliamento della zona pedonale.

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