Bilancio, Radice: «Investiamo sul futuro. Ma per il caro energia ci servono aiuti»

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LEGNANO – «Viviamo una fase in cui intercettiamo tanti soldi, anche attraverso i bandi pubblici, per costruire la casa, ma non ne abbiamo per fare la spesa quotidiana». Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, ha sintetizzato così oggi, mercoledì 6 aprile (nella foto, con gli assessori Bragato, Berna Nasca e Garbarino) la situazione in cui si inquadra il bilancio previsionale presentato ieri in Consiglio comunale. Il documento sarà discusso martedì prossimo, 12 aprile, in commissione Sostenibilità prima di tornare in Aula per la presentazione degli emendamenti, la discussione e il voto.

«No al taglio dei servizi»

«Per il terzo anno di fila passiamo da un’emergenza all’altra – ha detto Radice – In una fase così difficile dobbiamo fare di necessità virtù: accelerare su partite di importanza fondamentale nel medio-lungo periodo come l’efficientamento energetico nella prospettiva di una città a zero emissioni e, anche alla luce dell’alto numero di pensionamenti in corso, la revisione del nostro modello organizzativo interno. Ma potrebbe non essere sufficiente per far quadrare i conti se i costi dell’energia dovessero aumentare ancora».

Per questo il sindaco di Legnano lancia un appello: «Gli Enti locali non possono essere lasciati soli di fronte al caro bollette. In tal caso, per far tornare i conti la possibilità sarebbe una sola: tagliare i servizi ai cittadini. Una eventualità inaccettabile».

Tariffe ferme, tasse quasi

Per Alberto Garbarino, assessore alla Sostenibilità, «il più grosso problema è una sorta di strabismo: da una parte gli effetti dei cambiamenti strutturali nel medio-lungo periodo (e spese in conto capitale più governabili) e dall’altra la situazione nel breve periodo, con le spese correnti, fatta di costi alle stelle, una crescita fuori scala ad esempio per l’energia che ha creato problemi a tutti, una forte variabilità dei prezzi e nessun segnale positivo. Gli interventi governativi per il caro energia si limitano a 150.000 euro quando stimiamo 1,3 milioni in più di costi. Poi ci sono lo stop alle agevolazioni per 2020 e 2021 legate al Covid e l’inflazione che si vedrà nei contratti in scadenza, come le mense scolastiche. Al momento tutte le tariffe dei servizi comunali, dai parcheggi agli asili, sono ferme, con il mantenimento dei servizi e un fortissimo controllo delle spese».

Alle note liete si aggiunge una sostanziale stabilità dei tributi: gli unici ritocchi riguardano l’addizionale Irpef, per cui si prevede un aumento di gettito di 36.000 euro riconducibile all’accorpamento di due scaglioni di reddito deciso dal governo, e le tariffe per le attività amministrative dei servizi cimiteriali di trasporto salme.

Fra le entrate in conto capitale, da sottolineare l’impiego che si farà quest’anno di una quota significativa degli oneri di urbanizzazione: 2,2 milioni di euro su 2,8 andranno a coprire la spesa corrente per interventi di manutenzione di verde, scuole e strade. Gli oneri, che risultano fondamentali per garantire gli equilibri del bilancio, sono in crescita rispetto agli esercizi precedenti e danno la misura della ripresa dell’attività edilizia e immobiliare in città.

Ricchi più ricchi e poveri più poveri

Lo “strabismo” di cui parla Garbarino si riscontra anche sul piano dei redditi, destinati a polarizzarsi ancora di più in tempo di crisi. In base agli ultimi dati disponibili del 2019, a Legnano 14.000 cittadini hanno un reddito medio annuo di 4.200 euro, 15.500 di 20.000 euro, 10.000 di 34.000 €, 2.500 di 56.000 e 1.800 di 130.000 euro.

Sul piano sociale, gli importi di spesa maggiori messi a bilancio riguardano infanzia e minori (3,7 milioni), il rischio di esclusione sociale (2 milioni, in cui rientrano le risorse per l’accoglienza dei profughi ucraini), disabilità (1,8 milioni) e anziani (1,3 milioni). Fra i servizi a domanda individuale, ossia le attività in capo al Comune utilizzate a richiesta dai cittadini, i tre importi di spesa maggiori sono relativi alle mense scolastiche (3 milioni), agli asili nido (2,2 milioni) e agli impianti sportivi (1,3 milioni).

Investimenti record

«Mai un bilancio previsionale – sottolinea l’assessore Garbarino – ha potuto contare su risorse così alte per gli investimenti, e questo grazie ai bandi che abbiamo vinto». Nel piano triennale delle opere pubbliche (oltre 37 milioni di euro) sono stati inseriti interventi per complessivi 13 milioni finalizzati all’efficientamento energetico degli edifici comunali: fra questi le scuole, cui toccherà la percentuale più rilevante di investimenti complessivi, il 32%, pari a quasi 11.800.000 euro. Altri 10,4 milioni di euro, il 28%, interesserà alloggi e stabili vari; 8.120.000 euro (22%) strade e mobilità; circa 3,5 milioni ciascuno aree verdi (e giochi) e impianti sportivi (9%).

Fra questi ultimi sono da ricordare le rifunzionalizzazioni della palestra delle scuole Manzoni (550.000 euro), dei campi Gavinelli (350.000 euro), di via Parma (300.000 euro) e di via Pace (200.000 euro). Altri 630.000 euro saranno destinati alla ristrutturazione di palestre in immobili vincolati, 360.000 alla ristrutturazione di spogliatoi e 300.000 al rifacimento dell’illuminazione.

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