Busto, «La faccio finita». Le ultime parole di Clericò e le accuse alla giustizia

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CASTELLANZA – Morte di Vito Clericò (nella foto): nessun dubbio sul fatto che il 68enne, condannato all’ergastolo, anche in appello, per l’omicidio di Marilena Rosa Re, promoter castellanzese di 58 anni, assassinata e poi decapitata nel settembre 2017, si sia tolto volontariamente la vita.

Nessun dubbio sul gesto volontario

Non ha dubbi il pubblico ministero di Busto Susanna Molteni, titolare dell’inchiesta, che quello consumatosi ieri, domenica 29 novembre, in carcere a Busto dove Clericò era detenuto, sia stato un suicidio. Clericò è stato trovato in bagno con i sacchetti dell’immondizia utilizzati per soffocarsi infilati in bocca. Nessun segno esterno di aggressione o di colluttazione. Sarà, naturalmente, disposta l’autopsia. Ma l’esito è pressoché scontato.

La lettera contro la Giustizia

A corroborare l’ipotesi investigativa c’è anche una lettera, scritta di proprio pugno da Clericò, nella quale il 68enne palesa l’intenzione di volerla fare finita, di volersi togliere la vita. Nella missiva, che in qualche modo accusa i magistrati seppur le prove prodotte a processo fossero certe e Clericò è di fatto reo confesso (furono almeno sei le versioni consegnate dall’uomo agli inquirenti), non c’è alcun segno di eventuale pentimento. Non ci sono ammissioni di sorta in merito all’omicidio. Nella lettera non ci sono nemmeno riferimenti alla posizione della moglie, Alba De Rosa, che resta ancora indagata per sequestro di persona e occultamento di cadavere.

L’ossessione per i soldi

Clericò non chiama in causa la moglie in nessun passaggio della missiva. Nella ricostruzione degli inquirenti il movente che armò la mano di Clericò, che avrebbe mortalmente colpito alla testa la vittima, salvo poi decapitarla e buttarla nella fossa scavata nell’oto di famiglia che lo stesso 68enne indicò quale “tomba” di Marilena dopo l’omicidio, fu di natura economica. Clericò avrebbe custodito i risparmi di quella che era un’amica, Marilena Rosa Re, finendo con lo sperperare il denaro senza essere in grado di restituirlo. Il denaro sembrerebbe il perno centrale della vita della coppia: durante le indagini emerse anche il testamento olografo di una donna di 76 anni che dal 1997 fu ospitata dai Clericò, fino alla sua morte, nel 2002, con il quale lasciò tutti i suoi averi ai due coniugi.

Busto, all’ergastolo per l’omicidio di Marilena Re si suicida Vito Clericò

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