Busto, caso Coop: archiviato l’abuso a carico di Antonelli. Avanti la causa civile

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BUSTO ARSIZIO – Caso Coop: archiviata l’accusa di abuso d’ufficio a carico del sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli. La decisione del Gip Stefano Colombo chiude la vicenda sul versante penale. Il fronte civile resta aperto e anzi va avanti. Nella causa certamente entreranno le motivazioni della richiesta di archiviazione depositate dal pubblico ministero Martina Melita che ha scritto: Antonelli ha ostacolato in ogni modo la realizzazione della rotatoria, «violando il principio dell’imparzialità nell’agire amministrativo» ma questa condotta «non è più prevista come reato». E questa prova dell’agire del sindaco bustocco, confermata in sede di indagine dall’ex assessore ai Lavori Pubblici Alberto Riva che sentito dagli inquirenti ha spiegato «il sindaco non voleva che la rotonda venisse realizzata e chiese di trovare un cavillo per rallentarne la realizzazione».

La causa civile

In sintesi il pm ha chiesto l’archiviazione dell’accusa a carico del primo cittadino perché la nuova norma spunta le armi per esercitare l’azione penale. Il ricorso di Coop, in punto di diritto, è stato giudicato non ammissibile dal Gip. Il fatto era quasi scontato. Coop potrà ora però far entrare nella causa civile da 5 milioni di danni, che vede tra gli attori oltre ad Antonelli anche l’ex vicesindaco e attuale europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri, le parole del pubblico ministero che, di fatto, mette nero su bianco come il sindaco abbia di fatto ostacolato in ogni modo la realizzazione della rotatoria davanti al supermercato di viale Duca D’Aosta. E i danni provocati proprio da questi ritardi sono l’oggetto del contendere della causa milionaria.

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