Busto, Cornacchia sta con Maffioli: «La cultura al Borri». E critica Riva sulla Tosap

BUSTO ARSIZIO – «L’ex Borri? Un incubatore di cultura». Diego Cornacchia, consigliere comunale indipendente del gruppo misto, s’inserisce nel dibattito sulle “incompiute” della città e si schiera dalla parte della vicesindaco e assessore Manuela Maffioli che ne aveva sollecitato «una destinazione anche di tipo culturale» nell’ambito della progettazione degli interventi di recupero che il Comune si appresta ad affidare per poter partecipare ai bandi per la rigenerazione urbana. Sala concerti, auditorium, pinacoteca: sono le opportunità che l’esponente del gruppo misto, già capolista della Lista Antonelli nel 2016, intravede per lo storico immobile di viale Duca d’Aosta: «Busto ha bisogno di un sindaco con una diversa sensibilità per la città, a partire dalla cultura» la frecciata di Cornacchia ad Antonelli.

L’intervento

diego cornacchia busto arabini«Sono d’accordo con l’assessore Maffioli – sostiene Diego Cornacchia – almeno l’ex calzaturificio Borri dovrebbe diventare un incubatore di iniziative culturali di ampio respiro e un centro di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani». Il consigliere indipendente immagina che possa ospitare «una sala per concerti, un auditorium, una pinacoteca». Su quest’ultimo fronte potrebbe tornare d’attualità l’ipotesi di «accogliere la collezione d’arte del dottor Merlini, ma anche le donazioni di altri mecenati». Il punto, secondo l’avvocato Cornacchia, è che «Busto ha la necessità di compiere un salto in avanti investendo sulla cultura, ora che i fatidici telai che la fecero famosa e ricca si sono fermati». Una nuova vocazione per l’eccellenza, insomma. Ed è in questa direzione che dovrebbero essere orientati gli investimenti della città. «È finito il tempo dei sindaci tesi e protesi all’immobiliarismo attraverso investimenti su opere pubbliche o meno – sottolinea il consigliere indipendente – su tale versante la città ormai ha obiettivi a lungo termine attraverso il Pgt, il Put ed altro ancora. Ora è il momento di un sindaco con una diversa e più completa sensibilità per la città. Tra le quali sensibilità, appunto la cultura».

La critica a Idee in comune

Diego Cornacchia però non ne ha solo per il sindaco Antonelli, ma anche per il gruppo di “Idee in comune con il sindaco” che, attraverso il suo referente Alberto Riva, ha invocato l’azzeramento della Tosap (tassa occupazione suolo pubblico) per imprese edili e artigiani oltre che per i tavolini di bar e ristoranti. «Riva è il portavoce di quei consiglieri che io, in un mio intervento in consiglio, ho definito di “Idee in municipio”, nel senso che portano le loro idee dove il padrone, o il Capo, vuole. Infatti avrebbero potuto presentare per tempo degli emendamenti alla proposta di delibera del bilancio 2021, ma non lo hanno fatto, ed ora attraverso un silente loro portavoce recriminano. In altre occasioni ho proposto emendamenti e proprio dal loro gruppo è arrivato il “niet” preconcetto nei miei confronti. A conferma che le loro idee sono quelle del municipio: sono privi di loro idee ma recepiscono quelle del loro “capo” e unico riferimento».

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