Caso Legionella a Busto, la procura apre un fascicolo per epidemia colposa

BUSTO ARSIZIO – Caso legionella a Busto: la procura apre un fascicolo per epidemia colposa. Lo afferma l’Ansa citando il procuratore aggiunto Giuseppe D’Amico. L’indagine, incardinata dopo i 16 casi di legionella in città con un decesso sospetto (un uomo di 78 anni con patologie importanti pregresse) è, al momento contro ignoti.

Ipotesi epidemia colposa

Ats Insubria sta portando avanti accertamenti il cui esito sarà dunque comunicato alla procura di Busto Arsizio. Il “caso” era esploso lo scorso 4 settembre quando, con una comunicazione ufficiale, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aveva pubblicamente rivelato la situazione. Il panico si era diffuso in città ed era scattata una vera e propria caccia alla legionella. Una “ricerca” che si era concentrata da prima in zona Madonna Regina, come segnalato ieri  dal sindaco Emanuele Antonelli, quindi in una zona più ampia, sempre a nord della città. Da San Michele (zona museo del tessile, da dove proviene uno dei primi casi emersi sui social) a San Giuseppe, fino a Beata Giuliana. E le tracce del batterio, ricercate in primis nelle condutture della rete idrica, nei pozzi, nei serbatoi di accumulo e nelle torri di raffreddamento, al momento non sono state trovate.

Misure preventive in campo

Di fatto, ad oggi, non è ancora stata trovata la causa d’origine della diffusione del batterio. Nei giorni era emersa anche una presunta mancanza di tempestività delle comunicazioni tra sindaco e Ats e tra sindaco e cittadini. Nel frattempo, va sottolineato, che sono state messe in campo tutte le misure preventive del caso: negli asili nido e nelle scuole materne (che saranno per ora gli unici istituti aperti, visto che le altre scuole ripartiranno il 14 settembre), verrà sospesa l’erogazione dell’acqua del rubinetto nelle brocche, sostituita con la distribuzione di bottigliette d’acqua minerale ai bambini, e si rinuncerà a servire verdura fresca lavata con l’acqua, privilegiando le verdure cotte o grigliate. Un’accortezza che va ad aggiungersi al divieto di utilizzo delle docce degli impianti sportivi comunali. Si tratta di misure precauzionali, come l’iperclorazione dell’acqua effettuata nei giorni scorsi.

Legionella, panico a Busto. Ancora ignota l’origine. Misure precauzionali nelle scuole

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