Busto, PD contro la «fuga in avanti» M5S-Verdi-SI. Nodi Accam e candidato sindaco

BUSTO ARSIZIO – «Una fuga in avanti che non facilita il raggiungimento di una sintesi». Il segretario del PD di Busto Paolo Pedotti non risparmia le sue critiche nei confronti dell’uscita allo scoperto di Movimento Cinque Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, che hanno rotto gli indugi rispetto all’avvio di «un percorso comune» verso un’alleanza per le elezioni amministrative della prossima primavera 2021. Il dialogo non si interrompe ma sono due i nodi da sciogliere: da un lato la posizione sul caso Accam, dall’altro la scelta del candidato sindaco. E dai Dem arriva un appello: «Siamo attenti alle tematiche critiche sollevate (futuro di Accam e ospedale unico, ndr) ma occorre essere propositivi» afferma Pedotti.

La critica nel metodo

L’annuncio della nascente coalizione a sinistra tra M5S, Verdi e Sinistra Italiana è stato un fulmine a ciel sereno per il PD di Busto, che con queste forze si è seduto al tavolo da tempo per arrivare ad una quadra per un accordo elettorale: «Ci siamo incontrati con queste forze – spiega il segretario Dem Paolo Pedotti – la loro nota è una fuga in avanti che non facilita molto l’arrivare ad una sintesi. Si poteva evitare. Se si cerca una coalizione più ampia si possono condividere dei ragionamenti anziché farli da soli». Una critica nel metodo, ma anche nel merito la definizione di una quadra tra le forze che attualmente sostengono il governo Conte è ancora di là da venire.

Il nodo Accam

Ci sono «due nodi» ammette chiaramente il segretario del PD. Da un lato la questione Accam, «su cui stiamo riflettendo – spiega Pedotti – ad oggi il piano industriale che è stato presentato non dà né una soluzione in chiave di rilancio né arriva ad una chiusura. Siamo contrari a questo piano, ma sulle basi di una valutazione che andrà avanti a seconda dei documenti che verranno prodotti dalla società». Insomma, con una trattativa sul salvataggio della società che gestisce l’inceneritore di Borsano tuttora in corso (in prima linea, tra l’altro, c’è Legnano che è governata da una giunta a guida PD), i Dem non vogliono mettere le mani avanti prima di capire dove porterà.

Il candidato sindaco

L’altro tema è «il candidato sindaco – prosegue Paolo Pedotti – ad oggi i nomi che circolano sono figure del Pd. Su questi non c’è stato un riscontro esplicito da parte delle altre forze, ma siamo aperti a valutare altre candidature». Anche perché la condivisione di una figura possibilmente terza sarebbe auspicabile, stando a fonti M5S. «Il candidato sindaco è un punto essenziale, non possono pensare di fare una coalizione senza un candidato sindaco. Poi viene da sé che, se scelto con un certo criterio, a quel punto si arriverà ad un programma e ad una coalizione che sarà inclusiva anche nei confronti del mondo più critico, ma sempre con una valenza positiva sui temi della sanità e dell’ambiente».

«Non solo “no”»

L’invito ai potenziali alleati del PD di Busto, in particolare sul tema dello smaltimento dei rifiuti e del futuro dell’ospedale, è ad essere «attenti a queste tematiche ma propositivi – sottolinea il segretario dei Democratici – serve un salto di qualità nella direzione di come amministrare la città». Non bastano i “no”, anche se M5S-Verdi-SI rivendicano di avere le idee chiare, sia sul superamento dell’incenerimento dei rifiuti sia sul potenziamento dell’attuale ospedale invece della realizzazione dell’ospedale unico. «Ma è un tema di livello regionale, che dipende solo in parte da chi governerà la città – rimarca Paolo Pedotti – anche noi crediamo che il progetto del nuovo ospedale vada rivisto, e che venga incentivata la sanità territoriale, ma aspettiamo di capire le proposte di riforma della sanità regionale del nuovo assessore Letizia Moratti. Poi, se potessimo scegliere, anche per noi non ha senso consumare suolo a Beata Giuliana, visto che c’è un sedime che può essere ampliato utilizzando aree vicine all’attuale ospedale, e mantenendo sempre un presidio attivo a Gallarate».

M5S-Verdi-Sinistra, alleanza a Busto: «No ad Accam e ospedale unico». Il PD ci sta?

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