Il teatro anima l’estate in piazza: Cardano vola in Giappone con Madame Butterfly

CARDANO AL CAMPO – Una delle storie d’amore più profonde mai concepite. Amore sensuale, erotico. Ma sublime. È questo Butterfly, l’opera teatrale che andrà in scena venerdì 8 luglio alle 21 in piazza mercato a Cardano al Campo. Lo spettacolo – organizzato dall’assessore alla Cultura, Valter Tomasini – è una narrazione in opera giapponese, da uno studio su “Madame Butterfly” di David Belasco, presentato nell’ambito del Festival Terre e Laghi. Che dopo l’importante tour europeo in Italia, Svizzera, Germania, Francia, Austria, Slovenia, torna a Cardano al Campo. Rientra in una rassegna che prevede altri spettacoli teatrali. L’ingresso è gratuito e, in caso di pioggia, sarà in sala Pertini.

Amore e speranza

Butterfly è una storia d’amore giapponese. Butterfly è una geisha, un’artista del mondo che fluttua, canta, danza e vi intrattiene. Il resto è ombra, il resto è segreto. Si racconta la vicenda intima di Butterfly, la sua carica emotiva, la sua purezza, e la sua instancabile attesa in un’atmosfera esotica. La sua solitudine è l’alcova per sognare il desiderato incontro con il suo amato, una Penelope orientale che tesse le trame di un amore infinito, fedele, devoto, che va oltre se stessa. Cio-cio-san, si veste di speranza e aspetta. Aspetta il ritorno del suo amato. È capace di aspettare e la sua attesa è intrisa di gioia, di ingenue aspettative, di sogni a colori, di incontri che mai si avverranno, di abbracci e di desideri. Ha fiducia, ed è convinta che la sua attesa si possa volgere in gioia nel momento in cui il pennacchio di una nave, un fil di fumo, dividerà in due l’orizzonte del mare di Nagasaki. 

La trama

Butterfly è la celebrazione della speranza sul confine fra realtà e illusione, dell’affetto materno fino a giungere all’autoeliminazione per la felicità altrui. Pinkerton è un ufficiale della marina degli Stati Uniti. Sbarcato a Nagasaki – per vanità e spirito d’avventura – si unisce in matrimonio secondo le usanze locali con una geisha quindicenne di nome Cio-Cio-San, termine giapponese che significa Madama (San) Farfalla (Chō), in inglese Butterfly. E in questo modo acquisisce il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese. Così infatti avviene. E Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa. Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell’amato. Pinkerton torna dopo tre anni. Ma non da solo. Accompagnato da una giovane donna, sposata regolarmente negli Stati Uniti, è venuto a prendersi il bambino – della cui esistenza è stato messo al corrente dal console Sharpless – per portarlo in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Soltanto di fronte all’evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all’uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver abbracciato disperatamente il figlio, si uccide con una spada donatale dal padre.

L’opera

Di e con Silvia Priori, con la partecipazione del soprano giapponese Kaoru Saitoe del Gruppo Kotoji – Tamburi giapponesi. La regia è di Kuniaki Ida, mentre la collaborazione alla regia è di Roberto Gerboles. Le musiche sono di Robert Gorick, le scene di Luigi Bello. I costumi sono realizzati dalla Sartoria Bianchi – Milano e Vittoria Papaleo.

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