Marson: «Sindaco-geometra? Uno Stato serio avrebbe già commissariato Casorate»

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CASORATE SEMPIONE – Torna ad alzare la voce il Partito democratico di Casorate Sempione. E lo fa attraverso il suo segretario, l’ex vicesindaco Tiziano Marson, scagliandosi contro l’attuale primo cittadino Dimitri Cassani che «continua a svolgere imperterrito la sua attività professionale di geometra nel paese che amministra» e che ha firmato in Regione a favore dell’ampliamento di Malpensa

L’intervento integrale 

Di seguito l’intervento integrale di Tiziano Marson:

Italia paese amministrato da istituzioni poco serie?
Un esempio tanto eclatante quanto sottaciuto lo abbiamo qui a Casorate Sempione, dove il sindaco continua a svolgere imperterrito la sua attività professionale di geometra nel paese che amministra, non solo, vota anche modifiche puntuali al pgt, tranquillamente, senza uscire al momento del voto. Tutto ciò è possibile per il motivo che l’ordine dei geometri non ha mai adeguato il proprio regolamento, come invece hanno fatto ingegneri e architetti, secondo i disposti del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 78 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali).
Nel corso di questi 22 anni anche la giurisprudenza ha chiarito che un sindaco deve astenersi dall’esercitare  attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato anche se e quando si è spogliato delle deleghe ai lavori pubblici e urbanistica: in un paese serio con le istituzioni che funzionano, come minimo avrebbero già commissariato l’ente in questione visto che dopo 22 anni non ha ancora recepito nel proprio regolamento tale legge dello stato, evidentemente non siamo in uno stato serio.
Altro esempio la questione Malpensa.
Malpensa è in funzione grazie al decreto D’Alema che, con le sue prescrizioni, ha permesso di superare il blocco dell’apertura dello scalo nel 1999 (malpensa2000) a firma degli allora ministri Melandri e Ronchi, a seguito del parere negativo che risultò dalla VIA. Di quel decreto dopo 22 e più anni nulla è stato realizzato, vedi l’attuazione del sistema di controllo delle rotte di decollo e atterraggio e relative sanzioni in caso di violazione, degli interventi di mitigazione in carico a SEA nelle abitazioni che subiscono gli effetti negativi di tali rotte, con l’obbligo di accantonare i fondi per tale evenienza, cosa che SEA ha effettivamente fatto. Sempre il decreto prevedeva la chiusura dello scalo dalle 22 alle 6.
In questi 22 anni nulla è mancato in questa area limitrofa allo scalo, anche una sentenza in via definitiva di disastro ambientale, sentenza “Quintavalle”, che ha condannato gli enti preposti al controllo del territorio per non aver ottemperato al proprio mandato ed evitare tale disastro, con multe milionarie.
In uno stato serio, a fronte di tali fatti, le istituzioni non avrebbero certo approvato un’ulteriore espansione dello scalo come invece hanno fatto i sindaci del CUV e Regione Lombardia, e ci si chiede sia stato possibile avallare tale ampliamento, visto che le condizioni ambientali pessime che i cittadini del territorio sono costretti a sopportare delle quali l’elevatissimo inquinamento aria è la più evidente.

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