CASSANO MAGNAGO – Dalla possibilità di installare barriere di protezione ai confini del parco della Magana di Cassano Magnago, alla predisposizione di un servizio di controllo tramite un custode. Ma anche la collocazione di telecamere gestite dalle forze dell’ordine, il rispristino della copertura dei vialetti, la verifica degli accessi nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e la riorganizzazione della segnaletica verticale. Senza dimenticare la creazione di cartelloni informativi e di un sistema di raccolta rifiuti, con anche i dispenser per i sacchetti utilizzati per i cani. Fino agli interventi di specialisti per la tutela delle piante, con le necessarie disinfestazioni e derattizzazioni, e l’impegno di attivarsi con Enel per sostituire un palo caduto utile a illuminare la curva di via Santa Maria – vicino l’ingresso – per rendere sicuro il passaggio. E verificare gli altri pali. Un pacchetto completo, quello messo sul tavolo dalla minoranza firmata Lega. Una serie di interventi, proposti dal capogruppo Massimo Trevisol con una mozione depositata di recente. E che convergono verso un unico obiettivo: la messa in sicurezza, sotto tutti gli aspetti, del polmone verde cittadino.
«Disagi e pericolo»
«La stagione estiva – si legge nel documento – esalta il ruolo del parco della Magana». Le frequentazioni aumentano. E con questo, secondo il leghista, «vengono ulteriormente evidenziati gli elementi di criticità che esistono da molto tempo». Un fatto che non solo può creare «disagi generali», ma è anche «fonte di pericolo per le persone. Tanto gli adulti, quanto i bambini». Il parco, oltre a essere «attinente alla Villa Oliva e in una zona centrale, con varie abitazioni nelle vicinanze», ospita anche «un piccolo bar e un ristorante a gestione privata in un immobile di proprietà comunale, oltre a un’area giochi per bambini, una zona adibita a servizi igienici e una attrezzata a giochi gonfiabili di gestione privata in concessione territoriale».
Alcuni esempi
Una premessa, questa, utile a sottolineare che «non abbiamo riscontrato interventi sostanziali per mettere in sicurezza e, quindi, garantire la frequentazione del parco ai cittadini». Tesi sostenuta a suon di esempi. Come «alcune manifestazioni pubbliche, avvenute in passato, che hanno visto anche «un incidente a seguito di una caduta accidentale di una persona dal muretto di cinta, privo di barriere di sicurezza». Oppure «danni alla pavimentazione dei vialetti, causati da un bilico che trasportava palco e gruppi elettrogeni» e «disturbo ai residenti nelle abitazioni attigue al parco». Così come la «gestione dei parcheggi lasciata al caso, con vari disagi per i residenti».
Dove intervenire
A rincarare la dose, alcune osservazioni. A partire dai cartelli della segnaletica verticale destinate a normare i comportamenti all’interno del parco, che sono «in pessime condizioni e poco visibili». E ancora: l’accesso pedonale da via Visconti, che «determina condizioni di pericolo alle persone che transitano, dato che si trovano ad attraversare l’incrocio con tre passi carrai, ovvero un accesso ai garage degli appartamenti davanti via Volta, il passaggio al posteggio dedicato ai mezzi di servizio e l’accesso al sottopasso delle villette su via Visconti». A queste, si aggiungono ulteriori considerazioni. «Non è presente una sistematica vigilanza del parco», fatto che porta a «vari episodi di schiamazzi e vandalismi». Spunti anche sui cestini di raccolta rifiuti, che «non sono in grado di contenere quanto prodotto dai frequentatori». Inoltre, essendo sprovvisti di chiusura, attraggono i corvi che ne disperdono il contenuto». Così come «non ci sono dispenser di sacchetti per la raccolta delle deiezioni dei cani, nonché appositi contenitori per il loro corretto smaltimento». A chiudere, i vialetti pedonali, che «diventano arbitrariamente delle piste ciclabili e da monopattini, con rischio di pericolo per le persone».
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