Lago di Comabbio Run, Varese riprende a correre nel ricordo di Samia

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VARESE – La stagione dell’atletica leggera in provincia di Varese si aprirà nel ricordo di Samia, atleta somala annegata nel Mediterraneo a cui è dedicata la Lago di Comabbio Run in programma la prossima domenica. «È morta in mare mentre cercava di arrivare in Europa per allenarsi per le Olimpiadi. Non poteva farlo nel suo Paese: è un’eroina dei diritti delle donne e dei diritti civili»: oggi, martedì primo giugno, Marco Rampi e Luciano Rech, rappresentanti rispettivamente delle associazioni organizzatrici Africa&Sport e Gruppo Aziendale Maratoneti Whirlpool, hanno illustrato alla camera di Commercio di Varese i particolari della gara.

Come partecipare

L’inserimento della competizione nel calendario nazionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal) rappresenta un punto di arrivo di un percorso di crescita iniziato nel 2015 che ha visto il suo ultimo capitolo svolgersi lo scorso settembre, a causa del Covid, invece che nella prima domenica di giugno: «Vuole essere anche un punto di partenza per accrescerne visibilità e livello tecnico, e farla diventare un biglietto da visita per il territorio», ha dichiarato Rampi. Al momento i partecipanti, per i quali si prevede un tetto di mille, ammontano a più di cinquecento. Fino a giovedì 2 le iscrizioni – che prevedono una quota di 15 euro per la gara competitiva e di 10 euro per la non competitiva – sono aperte sul sito www.endu.net; sarà poi possibile effettuarle direttamente sul posto nel pomeriggio di sabato 5 dalle 15 alle 18.

Il percorso di gara

La gara si svolgerà nelle modalità corsa/camminata libera, ma anche nordic walking e plogging, su una distanza di 12 chilometri lungo la pista ciclopedonale del lago di Comabbio: «Si svolgerà in senso antiorario perché il pontile è ancora chiuso, dovremo uscire sulla provinciale», ha spiegato Rech. «Si tratta di un percorso ondulato che lambisce l’intero specchio d’acqua, circondato da una natura spettacolare. Per l’occasione sono state adottate tutte le misure antiCovid: sarà richiesta la certificazione e verrà misurata la temperatura, con la consegna, a fine corsa, di una mascherina a tutti i partecipanti». Partenza e arrivo avverranno alla struttura polivalente all’interno del parco Berrini a Ternate; la distribuzione pettorali, prevista già nel pomeriggio di sabato, continuerà domenica dalle 7.30 alle 8.45.

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La tenacia di Samia

La manifestazione si svolge con il patrocinio di Regione Lombardia e la collaborazione dei Comuni di Ternate, Comabbio, Mercallo, Vergiate e Varano Borghi e grazie a Whirlpool, Fondazione Comunitaria del Varesotto, ProAction, iovedodicorsa – CiaoRunner, Varese Sport Commission, Avis Biandronno, Cantiere Casa Comune, Enda, Tigros, Cral Whirlpool, Aic Lombardia, Mera&Longhi e la designer Francesca Cecchini, tutti a vario titolo da anni sostenitori dell’evento. «Un altro dei nostri obiettivi è ricordare la tenacia di Samia», ha sottolineato Rampi. «Vogliamo lanciare un piccolo segnale perché la gente rifletta su queste tematiche e su una storia toccante e umana che merita di essere raccontata, come ha fatto Giuseppe Catozzella nel libro “Non dirmi che hai paura”».

Le Olimpiadi di Pechino 2008

Maggiore di sei figli, Saamiya Yusuf Omar nasce nel 1991 in una famiglia povera di Mogadiscio. La corsa è per lei un’inclinazione e una passione: quando Mo Farah, celebre mezzofondista britannico di origine somala appare su un giornale lo appende nella camera che divide con i suoi fratelli, nella speranza di poter diventare come lui ma gareggiando per il suo Paese, la Somalia. Dopo aver vinto tutte le gare per dilettanti somale inizia a partecipare a quelle per professionisti con l’aiuto del centro olimpico somalo di Mogadiscio. Partecipa alle Olimpiadi di Pechino 2008 nella gara dei 200 metri, ottenendo il record personale di 32”16, l’ultimo tempo di tutte le batterie, venendo però comunque incoraggiata e applaudita dal pubblico presente.

Il viaggio per l’Europa

Successivamente alla gara tutti i giornalisti la intervistano, ma la sua risposta è: «Avrei preferito essere intervistata per essere arrivata prima, invece che venire intervistata per essere arrivata ultima». Saamyia è morta annegata il 2 aprile del 2012, mentre stava cercando di raggiungere le coste italiane su un barcone di migranti partito dalla Libia che ha fatto naufragio al largo di Malta in direzione Lampedusa: aveva viaggiato attraverso l’Etiopia, il Sudan e la Libia con l’intento di giungere in Europa per trovare un allenatore che la mettesse in grado di partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012. La corsa organizzata da Africa&Sport e G.A.M. Whirlpool vuole onorare il suo ricordo, perché il diritto allo sport non abbia né genere né confini.

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