«Ecco perché Canegrate non appoggia il progetto Amga per il teleriscaldamento»

canegrate amga teleriscaldamento

CANEGRATE – «Diciamo che ogni tanto faccio opposizione anch’io…». Si concede una battuta il sindaco di Canegrate, Matteo Modica, prima di farsi subito serissimo. Come la questione su cui non ha votato a favore, unico fra tutti i Comuni soci: il progetto-lampo di Amga per mettere in rete l’inceneritore di rifiuti a Borsano e il teleriscaldamento per le utenze allacciate al servizio. Un progetto che Modica definisce «grande e complesso, di cui apprezziamo il tentativo ma che non condividiamo per le criticità che comporta».

Un piano costoso e ambizioso

Quello di Amga è un piano costoso e ambizioso, che impatterà in misura notevole sul territorio, sia per i lavori di realizzazione sia, soprattutto, per le conseguenze a lungo termine che avrà sul destino dell’inceneritore di Borsano, per il quale si potrà parlare di una “nuova vita”. Eppure, di quel progetto ad oggi è trapelato assai poco, come un segreto di stato o quasi. Chissà perché, visto che tutti gli attori interessati sono soggetti pubblici, senza contare i cittadini che ne vivranno le conseguenze nel bene (acqua calda senza ricorrere a costosissime fonti di energia, come il gas oggi) e nel male (quanti lamentano gli effetti sulla salute e sull’ambiente del “forno” ex Accam).

Lavori presto al via per concludersi nel 2026

canegrate giunta modica lavori

«Al di là degli aspetti tecnici – spiega a Malpensa24 il sindaco di Canegrate Insieme (qui sopra) – è chiaro che l’impianto di Borsano sarà collegato con quelli serviti dal teleriscaldamento sia a Legnano che a Castellanza, in quest’ultimo caso con Agesp. Il collegamento sarà di circa 6 km e il progetto doveva essere approvato entro il 6 ottobre per poter partecipare al bando a valere sui fondi del Pnrr. Parliamo di un’opera complessa, del costo di milioni di euro, con un bando altrettanto complesso, che prevede meccanismi premianti relativi agli incentivi. I lavori dovrebbero cominciare l’anno prossimo per terminare nel 2026».

Il sindaco Modica: «Criticità per entrambi gli impianti»

Al momento del voto nel cda di Amga, la sola Canegrate non si è espressa a favore. «Ci siamo astenuti – precisa il primo cittadino – e abbiamo espresso le nostre criticità sul progetto, che pure non impatta sul territorio del nostro comune». Il perché è presto detto. «Apprezzo il tentativo di cercare di sistemare organicamente asset importanti per Amga quale il teleriscaldamento, com’è positivo cogliere le opportunità che derivano dal Pnrr. Ma non abbiamo mai nascosto le nostre perplessità sull’idea di collegare due sistemi che presentano ciascuno delle criticità: lo stesso teleriscaldamento e l’impianto di Borsano, obsoleto e bisognoso di molti lavori.

«Inoltre – incalza Matteo Modica – siamo sempre stati contrari a prolungare l’attività dell’inceneritore ben oltre la data prevista ad oggi per il suo spegnimento. Senza contare che, allacciandolo al teleriscaldamento, si presenterà la necessità di reperire ulteriori quantità di rifiuti per garantirne il funzionamento con le nuove finalità indicate nel progetto».

Canegrate è il 3° comune, dei 12 soci, per quote della società con il 7,6515% del totale. «Siamo soci di minoranza – conclude Modica – ma ci è sembrato giusto condividere le informazioni avute nel cda con i consiglieri nel Consiglio comunale di ieri, giovedì 29 settembre. Parliamo di scelte strategiche che riguardano una partecipata che per noi rappresenta comunque un asset importante».

canegrate amga teleriscaldamento inceneritore – MALPENSA24