Fagnano, la storia del monumento ai Caduti e il progetto del Galfra in mostra

Fagnano mostra galfra

FAGNANO OLONA Cosa fare del Galfra? Nei prossimi giorni qualche risposta a tal proposito potrebbe anche arrivare dal Castello. Nel frattempo però la nuova associazione culturale (in fase di costituzione) Pane e tulipani, e che ha tra i soci fondatori il consigliere Paolo Carlesso, ha allestito una mostra per raccontare la storia del monumento ai caduti che sorge proprio a due passi dal centro sportivo. L’esposizione dei documenti, esposti in via Patrioti, 24, si potrà visitare giovedì 4 novembre a partire dalle 11.30.

Il cantiere controverso

Dei lavori di ampliamento del centro sportivo, avviati dall’amministrazione Catelli, al momento ci sono solo i plinti delle nuove torri faro. Nulla si sa di come dovrebbero procedere i lavori. C’è chi dice che la nuova amministrazione stia cercando una soluzione (il meno traumatica possibile) per evitare da un lato una pericolosa inversione a U e dall’altro per non deludere le attese delle società di calcio che su quell’ampliamento ci conta.

Quel che è certo è che i gruppi di opposizione della precedente amministrazione erano contrari all’intervento. Tanto che hanno messo in atto una serie di azioni piuttosto forti per bloccare i lavori. Ora però le cose sono cambiate, nel senso che Siamo Fagnano da gruppo da minoranza e diventato forza di governo del paese. E a questo punto dovrà decidere come procedere.

«Al momento – spiega Carlesso – non sappiamo come intende muoversi la nuova amministrazione. Però abbiamo ricostruito la storia del monumento. L’abbiamo fatto attraverso una serie di lettere della Soprintendenza che, con la mostra, intendiamo mettere a disposizione di tutti i fagnanesi».

L’esposizione dello scambio epistolare con la Soprintendenza verrà inaugurata giovedì 4 novembre alle 11.30 e gli organizzatori hanno invitato a presenziare anche il sindaco Marco Baroffio, che questa storia l’ha vista iniziare dall’altra parte della barricata, ovvero dai banchi dell’opposizione dove, fino a poche settimane sedeva. Proprio accanto a Paolo Carlesso.

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La nota

La mostra vuole raccontare non solo la storia della realizzazione del Monumento ai Caduti e del Parco delle Rimembranze, ma anche altre storie che si intrecciano a questa, come ad esempio l’affezione dei cittadini fagnanesi che all’inizio di quest’anno firmarono la petizione per fermare l’allargamento del campo sportivo sino ai piedi del Monumento, la storia delle vicende artistiche dell’opera, la storia del professor Bossi, la storia del sostegno ai militi ed alle loro famiglie durante gli anni di guerra, il sostegno ai disoccupati tornati dalla guerra.

A settembre del 2020 fu presentato velocemente un progetto di allargamento del campo sportivo che prevedeva un’incombente invasione del parco alle spalle del monumento. Tale progetto arrivò in modo abbastanza rocambolesco (dal punto di vista amministrativo) all’assegnazione dei lavori il 30 dicembre 2020. In modo altrettanto rocambolesco (sempre dal punto di vista amministrativo) si scoprì il 5 gennaio del 2021 che nel sito dell’amministrazione trasparente c’era qualcosa riguardante una gara di affidamento proprio di quelle opere.

Da quel momento si diffonde l’informazione riguardante il progetto, le interrogazioni in Consiglio Comunale e la campagna di raccolta delle firme che, nonostante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia, coinvolse moltissimi cittadini.

Il filo conduttore della mostra sono le lettere scritte alla soprintendenza (una ventina). La volontà dell’amministrazione nel portare a compimento il progetto senza alcun ripensamento da una parte e dall’altra l’intenzione di volerlo bloccare, hanno di fatto permesso di svelare una storia interessantissima e non solo in ambito locale.

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