Fiber art, in mostra a Palazzo Cicogna le opere donate da Giovanni e Jacopo Orsini

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BUSTO ARSIZIO – Alle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Cicogna è stata presentata ieri, mercoledì 22 settembre, la donazione di Giovanni e Jacopo Orsini, consistente in un nucleo di undici opere d’arte di fiber art che andranno ad arricchire la sezione già esistente al museo di Busto. Giovanni Orsini è un imprenditore tessile gallaratese che da anni, parallelamente alla sua attività lavorativa che ha portato l’azienda Zibetti Orsini ai vertici nel settore del ricamo italiano, persegue la passione per l’arte mediante l’attività di collezionista e mecenate di artisti. Ha destinato parte delle sue collezioni alle Civiche Raccolte, al Maga e al Mart di Rovereto.

Il valore identitario per la città del tessile

«Grazie a questa importante donazione il patrimonio artistico cittadino si arricchisce e si amplia ulteriormente il nucleo di opere di fiber art, linguaggio artistico che l’amministrazione ha voluto valorizzare negli ultimi anni attraverso mostre e installazioni di grande livello che sono state organizzate nei musei cittadini, anche in considerazione del valore identitario che rappresenta per la città del tessile», ha commentato la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli.
«Orsini ha scelto i musei di Busto per donare le sue opere perché ha riconosciuto l’impegno che l’amministrazione comunale ha profuso per la fiber art, con un gesto di mecenatismo che ci onora e di cui gli siamo molto grati, non solo per averci inserito in un contesto prestigioso come quello a cui ha destinato le sue opere».

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Gli artisti

Si tratta di opere realizzate da artisti contemporanei come Eugenio Carmi, uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo italiano della seconda metà del Novecento; Lucio del Pezzo, pittore e scultore che aveva esordito alla fine degli anni Cinquanta nella neoavanguardia napoletana del Gruppo 58 assieme ad altri artisti quali Guido Biasi, Bruno di Bello, Sergio Fergola, secondo un filone d’impostazione Neosurrealista e Neodadaista; Jean-François Bory, famoso per le sue riflessioni verbo-visuali; Lamberto Pignotti, anche lui fondatore con altri poeti, pittori e studiosi del Gruppo 70 e poi anche del Gruppo 63; Enrica Borghi, diplomata all’Accademia di Brera, che ha al suo attivo esposizioni nazionali e internazionali e la cui ricerca si concentra sulla valorizzazione dei materiali di scarto in chiave artistica; Mirella Bentivoglio, inizialmente autrice di libri di poesia in versi, e dagli anni Sessanta protagonista della neoavanguardia verbovisiva internazionale, che ha partecipato a oltre sessanta mostre personali in Italia e nel mondo; Luigi Veronesi, artista poliedrico la cui formazione artistica parte proprio nell’ambito del disegno tessile e che ha incentrato la sua ricerca prevalentemente nell’ambito dell’arte astratta; Berty Skuber, artista che utilizza un’ampia gamma di mezzi espressivi, mettendo al centro dell’opera la parola scritta da lui scelta con cura anche nell’individuazione dei titoli delle opere; Daniel Rothbart, artista e scrittore che sviluppa la sua ricerca esplorando le relazioni tra natura, identità urbana postmoderna e metafisica.

Le opere esposte e gli orari di apertura

Le donazione consiste in arazzi ricamati, foulard, sciarpe d’autore, libri d’artista e oggetti di uso quotidiano sublimati dal linguaggio dell’arte. Qui di seguito sono elencate le opere con i relativi autori:

  • Eugenio Carmi, “L’occhio del dio immaginario”
  • Lucio del Pezzo, “Anello cromatico”
  • Mirella Bentivoglio, “Fou/Lard – Il foulard folle”
  • Luigi Veronesi, “Arazzo quilt ricamato, matelassato”
  • Jean-François Bory, “Cravatta d’artista”
  • Enrica Borghi, “Livre d’artiste réalisé à l’occasion de l’exposition au mamac de nice”
  • Lamberto Pignotti, “Libro d’artista”
  • Enrica Borghi, “Aboutwater”
  • Lamberto Pignotti, “Sciarpa d’autore”
  • Berty Skuber, “No smoking drawing”
  • Daniel Rothbart, “Meditation/Mediation”

Le opere resteranno esposte in alcune teche nelle sale delle Civiche Raccolte fino a domenica 26 settembre; saranno poi visibili in occasione di eventi dedicati alla fiber art, sia che si svolgano al Museo del Tessile, sia che siano ospitati da Palazzo Cicogna.
E proprio fino a domenica 26 settembre Palazzo Cicogna osserverà l’orario di apertura estivo che, eccetto la chiusura al lunedì, è da martedì a sabato dalle 18.30 alle 22, al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 18.30 alle 22 e infine alla domenica della 15 alle 18.30.
A partire da martedì 28 settembre entrerà invece in vigore l’orario invernale: lunedì chiuso e apertura da martedì a giovedì dalle 14.30 alle 18, al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18, al sabato dalle 14.30 alle 18.30 e alla domenica dalle 15 alle 18.30.

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