Forza Italia, Caliendo stoppa i civici di Agorà e Mucci frena sul Cassani bis

VARESE – L’occasione è quella di presentare i nuovi commissari cittadini di Varese e Gallarate. Ma inevitabilmente si va a finire a parlare di elezioni: quelle appena passate e quelle da affrontare. Ed è qui che Forza Italia mette carne al fuoco.

Con il commissario provinciale Giacomo Caliendo che prende le distanza dai «civici camuffati» e da chi ha introdotto «un sistema di mercificazione della politica e poi si traspone in civico con la volontà di introdurre regole di moralità». E con Nicola Mucci che dimostra subito di non avere preso in mano le redini del partito a Gallarate “per pettinare le bambole”: «Forza Italia in consiglio porterà avanti il proprio lavoro fino alla fine. Ma se la domanda è chi sarà il candidato del centrodestra in città, la risposta è “non lo so”. Vedremo».

Insomma, fuori dalle liturgie politiche: Caliendo, senza fare nomi e cognomi, mette un veto sul gruppo Agorà, che pare abbia imboccato la via del civismo (per lo meno nei singoli – ex – esponenti dell’associazione) e Mucci tira il freno sul Cassani bis.

E a Busto? Tutto bene, grazie. Nel senso che il commissario Gigi Farioli gioca, in sezione a Varese, la partita dell’ecumenico. Ben sapendo che lo scenario cittadino è forse ancora più complicato che nelle altre due grandi città che andranno al voto.

Nuovi i commissari, non i volti

Domenico Battaglia a Varese e Nicola Mucci a Gallarate sono i nuovi condottieri cittadini di Forza Italia. Volti conosciuti all’interno del partito, poiché Battaglia è già stato consigliere comunale a Palazzo Estense con il secondo Fontana, mentre Nicola Mucci ha fatto il sindaco nella città dei Galli per due mandati. Ed è tornato in casa berluscones dopo un periodo di esilio politico volontario. Entrambi sono consapevoli di dover affrontare una salita più dura del Mortirolo alla guida di un partito ridotto a macerie, ma che proprio nel momento in cui appare completamente svuotato mostra tanta voglia di ripartire.

Lo stop di Caliendo

Il senatore e commissario Caliendo, prima e durante la conferenza stampa di oggi, giovedì 1 ottobre, spende parole di lode per i civici, «ma per coloro che lo sono per davvero, perché ho grande rispetto per quel civismo che si dimostra tale sempre e non a seconda delle opportunità politiche del momento».

Poi in conferenza stampa piazza la stangata che ha destinatari ben precisi: «Non faremo alleanza con i civici camuffati e che fanno politica in contrasto con Forza Italia». Inutile stuzzicare un “volpone” come il commissario poiché, davanti alla domanda se ogni riferimento è puramente casuale (si veda la cena al ristorante Il Mattarello), prima sorride e poi butta lì: «Vedete, a Saronno c’è Gilli. Ho sempre creduto che fosse di centrodestra, anche ora che ha scelto una posizione da civico. E poi invece sostiene l’altro candidato. Ma che civismo è?».

Mucci, commissario non per caso

Quando a Nicola Mucci si chiede come si comporterà Forza Italia da qui alle prossime elezioni, in considerazione del fatto che in vista delle amministrative sembra profilarsi un “tutti contro Cassani“, arriva la risposta che non ti aspetti: «Se la domanda – dice Mucci – è posta per sapere quale sarà il candidato del centrodestra, rispondo che non lo so. Posso garantire che Cassani finirà il mandato e non andrà a casa prima. Sul dopo, invece, mi siederò ai tavoli politici della coalizione mettendo in chiaro che il tema dei candidati dovrà essere condiviso su uno scenario provinciale». Tradotto: a oggi Forza Italia sul totosindaco ha zero candidati su tre grandi città, quindi qualcosa dovrà essere rivisto. Non per questioni numeriche, ma di rappresentanza democratica.

No alle primarie alla Speroni

E qui si arriva a Busto, dove il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni ha buttato lì l’ipotesi che al primo turno ognuno potrebbe anche correre per sé e vedere come andrà, per poi buttarsi tutti sul candidato che ha preso più voti. Buona l’idea? Tutt’altro. Almeno secondo Gigi Farioli: «Attenzione a dare per scontato che a vincere sia necessariamente il centrodestra. Le ultime amministrative hanno dimostrato tutte le insidie. Non ultima Saronno, dove governavamo in coalizione, abbiamo candidato un sindaco uscente e ora ci troviamo a giocare un ballottaggio nel quale rischiamo più di perdere che di vincere». Proprio come potrebbe accadere a Busto tra qualche mese.

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