Da Paesaggi Sonori a Lingua Comune: il rilancio del Gagarin in tre giorni di festival

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Francesco Castiglioni e Giacomo Rogora del direttivo del Circolo Gagarin

BUSTO ARSIZIO – «Il nome scelto per il festival che avrà inizio venerdì 13 maggio al Gagarin non lascia spazio a dubbi: la musica, linguaggio comune e condiviso, è una forma di promozione sociale. Era infatti al centro della precedente esperienza di Paesaggi Sonori, dove venivano proposti anche cinema e letteratura». Come hanno spiegato lunedì 9 Giacomo Rogora e Francesco Castiglioni, rispettivamente vicepresidente e consigliere del circolo Arci di Busto, non c’è solo la voglia di tornare a cimentarsi con un evento più esteso: «Da fine febbraio abbiamo di nuovo un’affluenza normale, con una partecipazione molto alta ai concerti. Dopo due anni di sofferenza puntiamo a chiudere la stagione con un rilancio che richiami il nostro passato. E con l’esperimento di trasferirci in una piazza».

L’apertura al territorio

In occasione di Lingua Comune non sarà richiesta la tessera Arci per accedere agli spazi del Gagarin, deroga che l’associazione concede ai suoi circoli per i casi di promozione straordinaria: «Un’apertura al territorio – ha aggiunto Rogora – per dare la visione di una scena; ma anche, cercando di appassionare la gente, per invertire la rotta rispetto al milanocentrismo». In tal senso va la scelta eterogenea delle proposte live, rivolta non solo all’utenza classica del locale, che avrà come headliner Planet Opal, Lili Refrain, Fine Before You Came e nella line-up riserverà una parte importante alle musiciste donne.
Tra gli eventi “off” venerdì a fine concerto è prevista la proiezione, in collaborazione con Cine Underground, del film “Lieutenant Jangles”; sabato Stefano Caserini presenterà il libro “Sex and the climate”, «un incontro che al messaggio culturale unisce l’attenzione alle tematiche ambientali, due nostre proposte abituali».

Il mercatino dell’artigianato nella “piccola Berlino”

In via Galvani domenica (dalle 10 alle 15 l’ingresso è gratuito) si terrà anche la seconda edizione del progetto pilota Gagarin Suburban Fair, che dà la possibilità a giovani espositori di portare i loro stand per dare vita a un mercatino dell’artigianato. Verrà utilizzata quella che è ora chiamata affettuosamente “Piazza Gagarin”: «Una “piccola Berlino” in un cortile post-industriale: tutto è nato in modo simbolico dopo il primo lockdown, con tutte le difficoltà che può comportare la sua gestione», ha raccontato Castiglioni. «Vogliamo però mantenere un clima di piazza, destinandole solo le proposte che si adatterebbero bene a questo tipo di ambiente, e magari quelle più estemporanee rispetto alla programmazione. L’idea per l’estate è di ospitare presentazioni letterarie e concerti acustici».

Il programma

Gli abbonamenti e i biglietti per le singole giornate sono disponibili su Dice. Per tutta la durata del festival sarà attivo un punto ristoro con un menu street food. Qui di seguito sono indicati gli artisti in programma:

Venerdì 13 maggio, apertura alle 19.30

Anna Bassy (21.45 indoor) – Giovane musicista italo-nigeriana che esplora il suono black del nu-soul e del r’n’b. Da Verona.

Planet Opal (22.45 indoor) – Giovanissimo duo elettronico che attinge dal post-punk e dalla cultura clubbing e rave. Da Lodi.

Sabato 14 maggio, apertura alle 18

Presentazione del libro “Sex and the climate” di Stefano Caserini (18.30)

Dj set di XTCR in cortile (19.30) – Techno, house, electro, acid, dub, funk, disco e ambient

Marta Del Grandi (21.45 indoor) – Pluripremiata cantante jazz che naviga in un nuovo territorio, attraversando i confini di genere e stile dalla West Coast degli anni Sessanta all’esotismo ambientale, dall’elettronica al neo-classico. Da Milano.

Lili Refrain (22.45 indoor) – Chitarrista, compositrice e performer romana che mischia ambient minimalista a psichedelia, folk, blues e rock in maniera personale. Da Roma.

Domenica 15 maggio, dalle 10 Gagarin Suburban Fair, concerti dalle 17.45

Gianmaria Aprile (17.45 in cortile) – Musicista sperimentale del nostro territorio. Porta a Lingua Comune un set ambient di sola chitarra elettrica. Da Milano.

Ashti Abdo (18.45 in cortile) – Musicista kurdo residente in Italia che porta la musica e gli strumenti tradizionali del suo popolo, come il saz tumbur. Nato ad Aleppo, cresciuto ad Afrin, arriva da Lodi.

Fine Before You Came (20.00) – Leggende emo-punk italiane e non solo, punto di riferimento di generazioni diverse accomunate da un suono che nasce dal cuore e dallo stomaco da più di due decenni. Da Milano.

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