Gallarate, in attesa dell’udienza davanti al Giudice di Pace. Il lamento degli avvocati

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GALLARATE – «Lasciati fuori ad aspettare. In piedi. Con l’inevitabile assembramento che si forma ogni qualvolta la guardia giurata esce per chiamare le udienze». Alle 10 di oggi, martedì 22 settembre, il Giudice di Pace di Gallarate mostrava una piccola folla assiepata davanti all’ingresso. E il malumore per la situazione è stato palesato da più di uno degli avvocati presenti.

Udienze scaglionate

La ragione dell’attesa all’esterno dell’edificio per i legali pronti a discutere le udienze fissate per la giornata è ovvia: la necessità di rispettare le misure anti Covid. Tutti insieme, all’interno degli spazi del Giudice di Pace, non ci si poteva stare. Impossibile evitare assembramenti o garantire il mantenimento delle distanze di sicurezza in luogo chiuso. «E’ pacifica l’esigenza di rispettare le misure in atto – commenta qualche avvocato – Nessuno di noi chiederebbe di fare il contrario. Ma nemmeno restare in attesa fuori come “bestie” – ci si passi il termine forte – può rappresentare una soluzione». Stando ai legali, tra l’altro «Ogni qual volta la guardia giurata si affaccia per chiamare le cause ammesse in aula tutti, inevitabilmente, ci si raduna per poter sentire – continuano gli avvocati – Di fatto basterebbe fissare le udienze in orari scaglionati. Non tutte alle 9 o alle 10 con inevitabili tempi di attesa. Così facendo si limiterebbe di molto la permanenza all’esterno dell’edificio di avvocati, testi o parti offese. Con vantaggio per tutti».

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