Gallarate post-Covid, il maxi hub al Casermone si svuota. Crollano i vaccini

GALLARATE – Varcando il cancello, quello che dà su via Milano, la sensazione è di essere addirittura nel posto sbagliato. Un silenzio che non ha nulla a che vedere con il caos che, in piena emergenza sanitaria, ha accompagnato l’apertura del più grande centro vaccinale anti-Covid della Lombardia. L’ex Casermone dell’aeronautica militare di Gallarate, infatti, non è più quel maxi-hub inaugurato il 24 gennaio dello scorso anno, quando in città sono arrivati Guido Bertolaso (allora consulente della campagna vaccinazioni regionale) e il generale Francesco Paolo Figliuolo (allora commissario nazionale) per il sopralluogo. Oggi, invece, c’è molto spazio e una minima affluenza.

Fine emergenza: il trend giù a picco

«I numeri di adesso rispetto a quelli dello scorso gennaio? Non sono lontanamente paragonabili», dice la coordinatrice dell’hub di Gallarate. «In media, all’apertura, venivano somministrate circa 3mila dosi al giorno. Ora sono una cinquantina». Un trend che si è abbassato, chiaramente, con la fine dell’emergenza sanitaria. Che di certo è una notizia positiva, segnale di un ritorno alla normalità che nel 2020 (ma anche nel 2021 e all’inizio del 2022) sembrava irraggiungibile. Ma da un punto di vista logistico, cosa succederà?

Gli spazi e la riorganizzazione

Le lunghe code, che un anno fa riempivano le aree allestite con i box, hanno lasciato spazio a corridoi percorribili in pochi secondi. Di fianco, ci sono centinaia di sedie, quelle utilizzate – soprattutto – per i canonici 15 minuti post-somministrazione, quanto bastava per avere la certezza di lasciare l’hub senza problemi. Ma sono per lo più vuote. Prima si stimavano anche ore d’attesa, proprio a causa della grande affluenza, per terminare tutta la pratica. Così come, spesso, diventava una scommessa prenotare la propria dose in tempi ragionevoli. Fortunatamente, ora le condizioni sanitarie sono cambiate e non si vive più con l’idea di doversi vaccinare contro il Covid per tornare a vivere. Vuol dire che, oggi, ricevere una dose è diventato un impegno da un quarto d’ora.

In attesa che si programmi il futuro dell’ex Casermone, la struttura si sta organizzando per diventare un centro per effettuare vaccini istituzionali. Quindi, a differenza delle poche persone che prendono appuntamento per la dose anti-Covid, si registrano più prenotazioni da parte di famiglie e bimbi per vaccini di altro genere. Un servizio chiaramente indispensabile e ben svolto, ma che non può bastare a sfruttare spazi ampi come quelli dell’hub gallaratese.

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