Sinti senza cena, Cassani: «Ora fuori dall’hotel il 30. Sono cittadini come tutti gli altri»

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GALLARATE – Cade anche il ricorso al Consiglio di Stato. Sulla vicenda Sinti il Comune, almeno per ora, vince su tutta la linea. «Una comunicazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci ha da poco confermato che, vista la sentenza del tribunale ordinario di Busto Arsizio, che concorda su tutte le nostre posizioni, è venuto a cadere il fumus per ulteriori azioni», commenta il sindaco di Gallarate Andrea Cassani.

Cade anche il ricorso al Consiglio di Stato

Il primo cittadino gallaratese va oltre le dichiarazioni rilasciate, attraverso i social network, subito dopo la notizia arrivata nella mattinata di oggi, martedì 18 dicembre, in relazione alla decisione del tribunale civile di Busto che sancisce, di fatto, la correttezza del Comune nel non voler garantire la somministrazione della cena in hotel per i 69 Sinti trasferiti in albergo a Somma, tra questi 40 minori e 5 anziani, dopo lo sgombero del campo di via Lazzaretto iniziato lo scorso 27 novembre. Una sentenza che costituisce un precedente unico in Italia che di fatto lascia ampia applicazione al decreto sicurezza di recente varato dal governo. «E’ una sentenza unica in Italia oggi – spiega Cassani – E dà ragione in pieno al nostro operato». Pietro Romano, avvocato dei Sinti, ha già annunciato che presenterà reclamo urgente al collegio (sempre a Busto Arsizio) contestando di fatto la decisione depositata oggi. Entro il 24 dicembre, di conseguenza, il collegio sarà chiamato ad esprimersi una seconda volta. «Non temiamo in alcun modo il reclamo – spiega Cassani – Voglio essere pacato ma fermo: le nostre argomentazioni e il nostro operato sono stati considerati corretti da un primo giudice. Sono certo che così sarà anche davanti al collegio».

I Sinti fuori dall’hotel il 30 dicembre

E i Sinti ora cosa faranno? «Resteranno in hotel, con pernottamento e prima colazione, sino al 30 dicembre così come ho sempre affermato – spiega il sindaco di  Gallarate – Hanno 12 giorni a disposizione per trovare una diversa sistemazione. Mi auguro si stiano già organizzando. Di fatto sono cittadini come tutti gli altri. Quindi chi vorrà potrà rivolgersi al nostro ufficio Servizi Sociali presentando il proprio caso. Esattamente come possono fare tutti gli altri cittadini che ne hanno necessità. Il tempo dell’illegalità è terminato, così come oggi ha sancito un giudice».

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