Gallarate ricorda don Alberto Dell’Orto con un concerto in Basilica

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GALLARATE – Un concerto speciale per Gallarate. Sì, perché sarà dedicato a don Alberto Dell’Orto, anima del Teatro delle Arti e scomparso lo scorso 20 agosto. Si tratta di un concerto di Canto Gregoriano della Ensemble vocale femminile Musica Picta dal titolo “Altissima Luce. La Terra vista dal Cielo”, organizzato in collaborazione con l’Associazione I Solisti Ambrosiani di Legnano. L’appuntamento è per il 3 ottobre, in Basilica, a partire dalle 21. L’evento fa parte del programma delle celebrazioni relative ai 110 anni del primo volo a Malpensa. Ma non solo: segna anche la partecipazione di Gallarate, per il primo anno, al Festival Musica Sibrii, IX Festival di Musica Antica del Seprio, insieme ad altri Comuni della provincia come Varese, ovvero Busto Arsizio, Gornate Olona e Cairate.

L’evento

«Nella scelta di questo tipo di offerta culturale – spiega l’assessore alla Cultura, Massimo Palazzi – ho cercato di valorizzare molti aspetti, come creare l’opportunità di inserire Gallarate in una rete di collaborazione con i Comuni limitrofi, per supportare la valorizzazione della musica antica del Seprio. Ma anche ricordare che Gallarate è stata l’importante capitale del Vicariato del Seprio». Ma non solo, fra le intenzioni dell’assessore ci sono poi «l’attenzione per le eccellenze locali, anche in un settore così particolare e ricercato del panorama musicale, e la singolarità di una Ensemble tutta al femminile che interpreta il canto gregoriano». E conclude, sottolineando che «il volo non è solo il risultato di una tecnologia che permette al corpo fisico di sollevarsi, ma è soprattutto una predisposizione mentale, che ci permette di staccarci da molte bassezze quotidiane, e di elevarci per avere una diversa prospettiva della Terra».

Don Alberto e Le Arti

Ecco il comunicato integrale preparato da Giulia Provasoli, attrice e pedagogista teatrale, volontaria del Teatro delle Arti dal 2010, «per legare l’iniziativa alle attività culturali del Teatro e per mettere in risalto l’importanza delle attività per lo sviluppo della persona», conclude Palazzi.

Fin dalla sua nascita, il Teatro delle Arti è stato luogo d’incontro e di confronto fra diversità: casa di molti artisti, attori, registi, musicisti, filosofi, uomini di scienza, persone che hanno contribuito a costruire l’identità culturale e sociale della nostra città e del nostro Paese. Don Alberto dell’Orto li ha tutti invitati e riuniti sotto il cielo del Teatro delle Arti, che è tuttora, grazie al suo lavoro, un riferimento per il territorio. Fare teatro significa raccontare delle storie, creare legami tra le persone e, come Don Alberto ci ha insegnato, è un gesto di cura: non temere l’incontro con l’Altro, aprirsi all’ascolto, al confronto, all’empatia profonda; accogliere e sentirsi accolti.
Fare teatro significa cambiare prospettiva di sguardo. Il concerto “Altissima luce: la Terra vista dal cielo” è l’occasione perfetta per ricordarlo e ribadire che il suo esempio illumina, qui, quanti sono al lavoro per continuare a far vivere il Teatro delle Arti, attraverso i suoi insegnamenti.

Dopo la scomparsa di don Alberto le Arti ricominciano dal Cineforum

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