Sei colori per viaggiare nella Gallarate che fu. Ecco il progetto delle luci artistiche

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GALLARATE – La storia di Gallarate prende vita. Sono le luci di Romano Baratta a offrire la possibilità di fare un tuffo nel passato, con i colori – letteralmente – del Medioevo. E via, fino all’inizio dell’età moderna. Le attività che un tempo animavano le antiche vie e i quartieri che suddividevano la città, ma anche i torrenti Arno e Sorgiorile e i centri della routine nobile. Momenti che rivivranno attraverso i fari di sei colori diversi, puntati sulle strade e sugli edifici che nascondono secoli di tradizioni. È Gallarate Lightscape.

La «meraviglia» di Gallarate Lightscape

Ecco il progetto di luce artistica del centro città, che rientra nel più ampio intervento “Il Salotto Green&Smart” finanziato da Regione Lombardia con i bandi per la valorizzazione del Distretto del commercio. Baratta è il professionista esperto di illuminazione e riqualificazione urbana che – con uno stanziamento di 225mila euro – valorizzerà entro la fine dell’anno il nucleo antico. «Un piano cucito sulla città», lo ha definito questa mattina, 7 febbraio, alla presentazione ufficiale dell’iniziativa. «Chiunque rimarrà meravigliato da un’illuminazione che non è classica, ma racconta e guida attraverso la storia di Gallarate».

Le luci della Gallarate antica

Quei dettagli dei palazzi del centro, che oggi restano in ombra col calare del sole. Ma anche le leggende che si celano dietro a vicoli apparentemente anonimi.

Strade ed edifici verranno illuminati con colori diversi, che indicano una caratteristica della vita quotidiana o un tratto particolare che in passato ha reso speciale quell’angolo della città. Sotto, la mappa:

Il verde chiaro su corso Italia dove c’era l’antico faggeto sacro e dove poi è sorto il castello, oltre alla basilica: centro nevralgico di Gallarate. Il blu chiaro rappresenta i corsi d’acqua: il torrente Arno che è sempre passato per il centro, ma anche il Sorgiorile. Il porpora è il colore dei sovrani e del clero, che qui richiama le vie più chic e commerciali. Il rosso per piazza Guenzati e i dintorni che un tempo era sede delle beccarie, ovvero le macellerie medievali (non a caso si chiamava piazza delle Beccarie). L’arancio è del Canton Sordo, il quartiere più popolare e area in cui rientra l’ancora nota Contrada del Brodo: un colore scelto perché si avvicina alla terra e denota calma. Il giallo – che ricorda l’oro – per via Cavour, strada d’ingresso principale alla volta di Milano: con corso Italia, successivamente, è diventato un asse che tagliava in due il centro, luogo di commerci, affari, interessi. Mentre, la luce bianca metterà in evidenza i particolari più eleganti diffusi per tutte le strade.

Inoltre verrà utilizzato un sistema digitale che porta a una variazione delle luci: dai toni caldi, si passa alla fase più colorata mentre il sole cala e si avvicina la sera. Ulteriore dettaglio sono le scritte che compariranno alle porte dei sei quartieri antichi, creando una mappa.

Il centro rivive

«Ha vinto il gioco di squadra», le parole del vicesindaco delegato alle Attività Economiche, Rocco Longobardi. «Tutti insieme abbiamo raggiunto un obiettivo interessante per la città. Cerchiamo lo sviluppo e osserviamo la parte più propositiva per la città».

Il sindaco Andrea Cassani attende «con ansia di vedere il centro quando le luci saranno installate: oggi ci sono zone d’ombra che con qualche colore, grazie al sapiente tocco di Romano, permetteranno alle persone di godersi ancora di più la città». Così Renato Chiodi, presidente Ascom Gallarate: «Il bando aveva l’obiettivo di elevare l’asticella, contribuire a cambiare il volto del centro. Daremo valore aggiunto a un percorso virtuoso intrapreso dalla città».

Per Luca Cucchiara, nuovo presidente del Naga, «inizia a chiudersi un cerchio iniziato un paio di anni fa. L’associazionismo cresce grazie a situazioni come questa». Presenti anche la referente Ascom, Milena Betto, e il direttore Ascom, Gianfranco Ferrario.

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