Gallarate, estate in museo. Gli Impressionisti superano gli 8mila ingressi

Gallarate mostra impressionisti estate

GALLARATE – Estate al mare? No, estate al Maga. Chi è rimasto in città sembra aver optato per fare un tuffo nella cultura, approfittando della mostra “Impressionisti. Alle Origini della Modernità” per una giornata al fresco ad ammirare i capolavori di Monet, Manet e Renoir esposti a Gallarate. Soltanto ieri 6 agosto, i visitatori sono stati 240. Ma il trend degli ingressi negli ultimi giorni è in sensibile aumento. É sufficiente vedere la coda davanti alla biglietteria per capirlo. Nel frattempo la mostra, visitabile fino al prossimo 9 gennaio, nei primi due mesi di apertura  ha già superato gli 8mila ingressi complessivi.

Al Maga in estate

Sono numeri che l’assessore ai Musei della città di Gallarate, Claudia Mazzetti, reputa ampiamente soddisfacenti: «Questa è la dimostrazione che organizzare mostre di qualità serve e premia anche perché siamo riusciti ad attrarre pubblico anche dalla zona dei laghi e della Svizzera. La voglia di avvicinarsi e di vivere la cultura è più viva che mai».
La mostra “Impressionisti. Alle origini della modernità”  rimarrà aperta per tutto agosto con i nuovi orari: dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20. E da ieri, in applicazione del decreto legge, per accedere alle sale espositive è necessario esibire nell’area biglietteria la certificazione verde Covid-19 e un documento di identità valido.

Gli Impressionisti a Gallarate

La mostra si compone di 180 opere dei più importanti maestri dell’Impressionismo arrivate al Museo Maga di Gallarate per creare un percorso espositivo fatto di dipinti, disegni, acquarelli, incisioni e sculture provenienti da collezioni private italiane e francesi e da alcune importanti realtà museali italiane. L’itinerario espositivo si articola in una serie di sezioni tematiche dedicate ad alcune questioni centrali di questa rivoluzione culturale: la dialettica ‘accademia–realismo’ aperta dagli anticonvenzionali Theodore Géricault, Gustave Courbet, Jean Baptiste Corot e Jean-François Millet, attenti alla verità dei corpi; la rinnovata attenzione alla natura, osservata e vissuta in presa diretta, di Claude Monet, Alfred Sisley, Jean-Baptiste Armand Guillaumin; le prime immagini della vita moderna nelle opere di Édouard Manet e Pierre-Auguste Renoir, fino all’allontanamento dalla lezione impressionista di Paul Gauguin e Pierre Bonnard, verso un linguaggio simbolista. La mostra inoltre attesta ampiamente i legami che esistevano tra gli artisti, anche di generazioni diverse. Una sezione speciale della mostra è dedicata alle arti decorative e agli abiti dell’epoca.

M24 TV – Mazzetti:  «Con gli Impressionisti la grande arte arriva a Gallarate»

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