Gallarate, Somma e Cardano: le società fantasma dei calabresi. Pronte ad evadere e riciclare

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GALLARATE – C’era la società di imballaggi all’ingrosso con sede in via Maino a Gallarate aperta nel 2021 e da allora “inattiva”, intestata a un pregiudicato con precedenti per produzione e traffico illecito di
stupefacenti, evasione, estorsione, associazione di tipo mafioso, autoriciclaggio. E’ stato arrestato (è ai domiciliari) nel novembre 2021 dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito di un’operazione che ha smantellata una locale di ‘ndrangheta europea collegata alla cosca Molè.
E poi c’erano padre e figlio che, nell’ordine, erano intestatari di partite Iva relative ad attività di confezionamento di generi non alimentari ad Arsago Seprio, di un’autofficina a Vergiate e di una società che si occupava di gestione parcheggi e autorimesse a Cardano al Campo. Due ditte, sempre intestate a loro, avevano sede anche a Varano Borghi e Somma Lombardo. Padre e figlio che hanno all’attivo precedenti per associazione per delinquere, truffa, ricettazione, turbata libertà degli incanti, contraffazione e possesso e fabbricazione di documenti falsi.

Società fantasma

Sono le partite Iva fantasma scovate dalla Guardia di Finanza di Gallarate con l’indagine conclusa ieri, 29 giugno. Attività avviate tra il 2003 e il 2021 che, quasi inutile precisarlo, non hanno mai versato un euro di tasse. Società inesistenti se non sulla carta: tutte intestate a cittadini di origine calabrese. Uno anche legato alla criminalità organizzata. All’atto dei controlli i finanzieri nel migliore dei casi hanno trovato un nome su un campanello. Spesso nemmeno quello. Tutto costruito sulla carta. Attività che sono da sempre state inattive ed erano, questo il sospetto degli inquirenti, “a disposizione”. Dormienti, del tutto anonime. Non per le Fiamme Gialle che con questa operazione hanno fatto prevenzione. La caccia alle partite Iva fantasma è partita dall’incrocio tra banche dati: società che in realtà non avevano mai prodotto nulla. Che non avevano una vera sede. Non avevano contratti di affitto delle sedi, non avevano contratti per luce o gas, in un caso addirittura l’indirizzo della sede legale corrispondeva a un distributore di benzina.

Evasione e riciclaggio

Ditte, partite Iva a “disposizione”, si diceva. Ma per cosa. Per l’evasione fiscale. Sono le così dette cartiere: aziende che non producono niente se non false fatture per acquisti o servizi inesistenti da mettere a disposizione di chi, dietro compenso, intende frodare il fisco. Società anche utili per il riciclaggio: per lavare i soldi sporchi arrivati da attività illecite facendoli passare per fittizie attività lecite. In questo senso, vista l’inattività delle patite Iva cancellate dalla Finanza, l’operazione è stata preventiva.

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