Gallarate, tangenti: si va verso il giudizio immediato per tutti. E si sale di livello?

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GALLARATE – Mensa dei poveri: la Dda pronta a chiedere il giudizio immediato. Almeno per tutti coloro, Nino Caianiello in testa, l’ex plenipotenziario di Forza Italia arrestato lo scorso 7 maggio, sottoposti a misura di custodia cautelare. Il provvedimento potrebbe arrivare già la prossima settimana, oppure, in caso di protrarsi degli interrogatori, sul piatto c’è la terza audizione di Alberto Bilardo (l’ingegnere che con le prime rivelazioni ha fatto sì che a Caianiello venissero imputati altri episodi irregolari) e quello di Carmie Gorrasi, ex coordinatore provinciale di Forza Italia, arrestato pochi giorni dopo la sua elezione per acclamazione che sinora, con un ricorso al Riesame rigettato in malo modo, non ha mai parlato.

Si sale di livello

Qualcuno, come Pier Tonetti, l’imprenditore gallaratese coinvolto nella mazzetta per lo spostamento di un supermercato Tigros in un’area di via Torino – via Cadore, con il patron di Tigros Paolo Orrigoni indagato subito dopo l’interrogatorio dove Tonetti non soltanto ha ammesso di aver commesso un illecito ma ha chiamato in causa Orrigoni stesso, ha già definito il patteggiamento. Altri come Bilardo stesso sono in attesa di responso: difficile possano concludere a due anni come Tonetti. In via di definizione anche la situazione di Laura Bordonaro, ex presidente del cda Accam a sua volta coinvolta nelle indagini e oggi ai domiciliari. La richiesta di giudizio immediato, senza passaggio davanti al gup, ma con gli indagati subito a processo, potrebbe arrivare entro la fine dell’estate. Ma l’indagine potrebbe andare avanti. E salire di livello. Caianiello, nell’interrogatorio “farsa” del 14 giugno scorso, ha detto una cosa importante: «Sedevo ai tavoli istituzionali perché Forza Italia mi aveva dato carta bianca»

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