«Golasecca è un paese morto»: chiude la banca, ma aprono le pompe funebri

GOLASECCA – La notizia della chiusura dell’unico sportello bancario del paese è soltanto l’ultima: negli ultimi mesi, sono moltissime le attività che lentamente hanno chiuso e lasciato Golasecca, rendendolo di fatto, nelle sconsolate parole del sindaco Claudio Ventimiglia, un paese morto. E a farsi beffe di chi vive in paese e si vede privato anche dei più elementari servizi di cui ognuno avrebbe diritto, è invece l’annuncio che, a breve, aprirà si qualcosa: ma si tratta di un’agenzia funebre.

Mancano i servizi

L’ultimo ad andarsene, in ordine di tempo, è stato il macellaio. Il prossimo potrebbe essere l’unico fruttivendolo del paese. Tempo fa c’erano stati problemi anche con il medico di base e dubbi che potesse andarsene anche l’edicola. «Rimane un negozio di generi alimentari, ma essendo l’unico tende ad alzare i prezzi: siamo un paese morto. E la chiusura della banca priva ancor di più i cittadini dei servizi di base». Oltre il danno, la beffa. Qualcuno apre, proprio in centro. Ma si tratta di un’agenzia funebre: la notizia ha portato con sé inevitabilmente i commenti dei golasecchesi – «Che tristezza, un modo per dirci che ci vogliono morti?» oppure «Di questo passo, ci rimarranno solo le rondini» – e dell’amarezza di Ventimiglia: «In tutta onestà avrei preferito che aprisse che so, una gelateria».

Raccolta firme per la banca

Il graduale svuotamento del paese e la chiusura dei servizi essenziali è un problema che si è riacceso nelle ultime ore, con la notizia della chiusura della filiale cittadina di Intesa San Paolo. Che sarà attiva fino al 20 settembre: dopo di allora, non resterà nemmeno il bancomat, e per prelevare (escluso l’ufficio postale e la possibilità di una convenzione con il tabaccaio), bisognerà recarsi a Sesto Calende.
Ventimiglia, da subito attivatosi con il direttore della filiale, ha rimarcato l’enorme disagio che la chiusura della storica banca porterà ai cittadini, soprattutto i più anziani o coloro che non hanno un mezzo di trasporto: «Con una sola banca in paese, se chiude questa siamo rovinati: è un disservizio enorme». E con nessuna voglia di stare con le mani in mano, l’amministrazione ha indetto una raccolta firme, domani 3 agosto e domenica, per poter protestare direttamente alla sede centrale di Torino: «Ho saputo che ad esempio a Santa Maria Maggiore, con la raccolta firme hanno evitato la chiusura della filiale. Spero che almeno noi riusciremo a posticiparla, pur consapevole che le filiali stanno chiudendo tutte perché le operazioni si compiono online». La banca digitale, appunto. Che non è un problema per chi ha un minimo di familiarità con smartphone e pc, ma non è una cosa così scontata per i più anziani. E il problema del prelievo rimane, per chi non ha l’auto e non ha qualcuno che lo accompagni fino a Sesto Calende. Golasecca non è infatti collegata alla città tramite servizio pubblico: «Gli anziani del paese non sanno come fare: bisogna andare fuori paese per fare tutto. Il disservizio, con la chiusura della banca, è enorme».

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