Grassi (Univa): «Varese pronta al futuro, ma il Recovery plan ignora Malpensa»

VARESE – Una visione positiva per il futuro, forte soprattutto del già elevato livello di digitalizzazione e sostenibilità delle imprese del Varesotto, una delle aree più industrializzate d’Europa, ma anche la necessità di sforzi e sostegno maggiore a livello centrale. Questo, in poche parole, il bilancio del presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese, Roberto Grassi, in occasione dell’Assemblea generale 2021. «Le potenzialità ci sono, ma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha ignorato le difficoltà di Malpensa, mentre dovremmo investire in infrastrutture e logistica», denuncia.

Varesotto: terra d’impresa

Si è tenuta questa mattina, lunedì 24 maggio, la parte privata dell’Assemblea Generale 2021 dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, durante la quale è stato illustrato il rendiconto delle attività 2020. La parte pubblica dell’Assemblea Generale di Univa, aperta alla partecipazione delle autorità, degli ospiti e della stampa è in calendario dopo l’estate.

«Univa è molto di più di una semplice parte sociale – ha esordito il presidente, Roberto Grassi, siamo una leva di sviluppo economico, un protagonista del territorio impegnato ogni giorno nel portare avanti l’interesse generale di creare benessere diffuso, economico e sociale, a tutta la comunità. Perché il Varesotto è terra d’impresa».

Malpensa ignorata

Uno dei nodi cruciali trattati dal presidente è stato Malpensa: «Nessun piano di sviluppo territoriale può essere efficace nella creazione di benessere sociale e nel fare da volano dell’economia varesina senza porre come tema fondante quello delle infrastrutture e della logistica.  Ignorare, come è stato fatto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la sofferenza di questo asset portante della nostra economia vuol dire non aver capito le basilari dinamiche delle catene globali del valore. Sentiamo la politica e larghe fasce dell’opinione pubblica lamentarsi della scarsa modernità del nostro Sistema-Paese e, allo stesso tempo, indicare con invidia altri Stati europei considerati interpreti di politiche di crescita più efficienti, più ecologiche, più efficaci».

Da qui la richiesta di Univa di dotare il territorio di infrastrutture nuove, sostenibili e in grado di spostare flussi dalla strada alla ferrovia, velocizzando gli spostamenti e garantendo tempi rapidi di arrivo sui mercati a partire dai collegamenti con i principali porti e aeroporti europei.

Il team

Da questa semplice constatazione parte l’azione di Univa, che si dipana su tutta una serie di impegni a cui si ispira la strategia impostata dal Consiglio di Presidenza, con i vicepresidenti Claudia Mona, Luigi Galdabini, Luca Spada, Mauro Vitiello, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Giorgia Munari e il presidente della Piccola Industria, Giancarlo Saporiti.

Così come è cambiato il ruolo dell’impresa nella nostra società, così è evoluta anche l’azione dell’Unione Industriali per rispondere agli scenari sempre più complessi che contraddistinguono la modernità. Da qui, il Rendiconto delle attività che non racconta più l’Unione Industriali per Aree di attività, ma per impegni presi con imprese e territorio, appunto.

Gli impegni

E dunque:

  • L’impegno per la rappresentanza;
  • L’impegno contro il Coronavirus e i suoi effetti su economia e tessuto sociale;
  • L’impegno per le persone;
  • L’impegno per la sostenibilità;
  • L’impegno per l’innovazione;
  • L’impegno per l’internazionalizzazione;
  • L’impegno per le nuove generazioni;
  • L’impegno per la cultura d’impresa.

Giovani, modernità e sostenibilità

Dietro ogni impegno c’è un preciso obiettivo: quello di fare dell’impresa un elemento chiave di crescita economica per tutto il territorio. «Vogliamo che il lavoro sia luogo di riscatto umano e sociale per le persone, elemento in grado di conciliare progresso e difesa dell’ambiente, trampolino verso la modernità, ascensore sociale per i giovani, strumento di promozione del territorio oltre i confini nazionali, scrigno di sapere tecnico e di cultura».

In queste settimane si parla molto di piano di ripresa e resilienza e i progetti che Univa ha per Varese hanno appunto l’obiettivo di rafforzare sempre di più i primati del territorio, una delle aree più industrializzate d’Europa. «Non ci possono essere modelli di sviluppo vincenti – ha continuato Grassi – e credibili per Varese che non pongano l’impresa, la manifattura, il terziario avanzato e i sistemi di logistica al centro della riprogettazione delle nostre comunità».

Univa mette quindi in evidenza che la condizione attuale non è più quella dell’emergenza, ma di ripartenza, in cui è necessario saper guardare a un orizzonte più lungo con una visione nuova dell’organizzazione aziendale, del lavoro e del territorio. I dati degli ultimi mesi ci dicono che molti di hanno resistito, nonostante le grandi difficoltà e lo confermano le percentuali di imprese che, anche nel primo trimestre di quest’anno, hanno registrato livelli produttivi e ordinativi in aumento. Così come i dati sull’export in netta ripresa dall’ultimo trimestre del 2020 e i consumi energetici e il tasso di utilizzo degli impianti tornati ai livelli pre-Covid.

Fiducia nelle potenzialità

«Sentiamo nelle imprese tanta voglia e fiducia nelle proprie potenzialità di agganciare l’aumento della domanda che in molte zone del pianeta è tornata trainante». Ma le tensioni non mancano: dai mercati delle materie prime, nei quali, a causa delle condizioni di consumo nel nostro paese i settori come il tessile e l’abbigliamento stentano a rimettersi in carreggiata.

Il presidente ha anche avuto modo di discutere della transizione ecologica e digitale, poste al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle politiche di sviluppo dell’Unione Europea attraverso il Recovery Plan e del Green New Deal. «Noi non partiamo da zero, perché, come emerso da alcuni studi, il tessuto imprenditoriale varesino è già ben avviato su percorsi di digitalizzazione e di economica circolare, con risultati e impiego di risorse mediamente più elevati della media nazionale. Ma serve maggiore consapevolezza e visione d’insieme».

Obiettivo 2026

Ma attenzioni alle illusioni, per quanto lodevoli siano i fondi che si spera arriveranno il più presto possibile, il piano di ripresa non basterà. «Non sarà sufficiente saper mettere le adeguate quantità di risorse alle giuste voci, serve capacità di esecuzione e tempi certi da centrare attraverso riforme che rendano più moderna l’Amministrazione Pubblica del Paese e ci permettano di agguantare il vero obiettivo posto dall’Unione Europea: impiegare tutti i fondi stanziati entro il 2026».

Una sfida che Univa è pronta a intraprendere e che lancerà proprio il prossimo autunno a tutti gli attori politici, sociali ed economici del territorio attraverso la parte pubblica dell’Assemblea Generale, che Grassi si augura poter tenere in presenza. «Sarà un momento di creazione e di condivisione di una visione e di impostazione di una strategia. Serve quindi un piano chiaro, riforme mirate, fondi e volontà di mettersi in gioco», chiosa Grassi.

Infrastrutture a Varese: Univa chiede una zona logistica speciale a Malpensa

varese univa assemblea generale – MALPENSA24