I sindaci del Milanese a Conte e Fontana: «Sulla scuola serve un cambio di passo»

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LEGNANO – «Comprendiamo lo stato di emergenza ma serve un cambio di passo che permetta sia di combattere la diffusione del virus sia di garantire un ritorno a scuola per tutti in sicurezza». È quanto scrivono 107 sindaci del Milanese, di ogni appartenenza politica, in una lettera al capo del governo Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e al governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Nelle ultime ore – scrivono i sindaci – abbiamo assistito al cambio di colore della Lombardia. Siamo increduli e amareggiati per le ragioni che stanno emergendo alla base del cambio di colore, in alcun modo legate all’andamento pandemico. Ci facciamo carico della preoccupazione delle famiglie, perché siamo consapevoli di quante difficoltà stia causando il perdurare della didattica impartita a distanza dal punto di vista dell’insegnamento, dell’apprendimento e della socialità dei nostri ragazzi».

«Dad soluzione superata, tornare in presenza»

Gli amministratori locali si dicono «ben consapevoli che il tentativo di limitare al massimo gli spostamenti per ridurre drasticamente i contagi sia alla base delle vostre decisioni», ma sottolineano «un aspetto non di poco conto: immediatamente dopo la fine del lockdown della scorsa primavera ciascuna delle nostre Amministrazioni si è fatta carico di ingenti investimenti per adeguare le strutture scolastiche, acquistare arredi idonei, mettere a disposizione spazi alternativi, collaborare con le scuole per gli aspetti che attengono la unificazione dei luoghi e organizzare in maniera coerente con i decreti che si sono susseguiti da marzo 2020 a oggi i servizi scolastici e parascolastici, compreso il trasporto scolastico. Ogni sforzo è stato messo in campo per garantire un rientro a scuola in sicurezza e coscienza, facendo leva sul senso di responsabilità di ciascuno e chiedendo a tutti, famiglie, insegnanti, personale scolastico e istituzioni locali ogni sacrificio necessario per raggiungere questo obiettivo. Dai nostri territori arrivano segnali allarmanti sul rischio della dispersione scolastica e le conseguenze sulla salute psicofisica degli adolescenti, privati delle attività scolastiche, sociali e sportive. La Dad è stato un valido strumento per la prima fase dell’emergenza, ma ora mostra tutti i suoi limiti e le pesanti conseguenze se utilizzato in via esclusiva e prolungata». Per questo, «senza mettere in discussione le motivazioni di tipo sanitario che hanno portato alla decisione di escludere, in zona rossa, le classi seconde e terze secondarie di primo grado e tutti gli istituti superiori dalla didattica in presenza, chiediamo una profonda riflessione rispetto alle conseguenze di questa scelta e di mettere in campo soluzioni per il rientro a scuola, tenendo conto delle diverse peculiarità geografiche, logistiche e organizzative che contraddistinguono gli oltre 1.500 comuni lombardi».

Oggi vertice nell’Alto Milanese sullo sport

Oggi pomeriggio, alle ore 15.00, la conferenza dei sindaci dell’Alto Milanese si riunirà per organizzare al meglio una ripartenza in sicurezza delle attività sportive.

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