Il cardiologo Macchi: «Monti ha ragione. Subito i defibrillatori a Malpensa»

cardiologo Macchi defibrillatori Malpensa

MALPENSA – «Ha ragione il presidente Emanuele Monti: a Malpensa, una città da cui transitano ogni anno 27 milioni di persone, non possono non esserci i defibrillatori». Andrea Macchi, cardiologo del Gruppo Iseni Sanità, interviene sulla mozione presentata dal consigliere regionale per il posizionamento dei Dae in aeroporto dopo la morte per arresto cardiaco di un tassista davanti al Terminal 1.

Dottor Macchi, perché da professionista è rimasto tanto impressionato da questo evento?
«Ricordo che le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte a livello globale. Per questo la prevenzione diventa fondamentale, attraverso una seria valutazione dei fattori di rischio più comuni. Attenzione, dunque, agli stili di vita, che devono andare di pari passo con periodici esami di primo e di secondo livello. Scordiamoci che attraverso un semplice elettrocardiogramma un medico possa avere in mano un sufficiente quadro cardiovascolare del paziente».

Veniamo all’emergenza. Perché i defibrillatori vengono definiti dei veri e propri salvavita?
«In questi casi salvare una vita è una questione di una manciata di secondi. La mortalità aumenta esponenzialmente con il passare del tempo. Un minuto rischia di essere troppo tardi. Il cervello è sensibilissimo all’ipossia: dunque se non si interviene immediatamente con la rianimazione si rischiano danni irreparabili. Per essere ancora più chiari: magari riesci a salvare la persona, ma con notevoli danni cerebrali».

La diffusione dei defibrillatori in alcune città è ormai capillare, ma poi servono persone in grado di saperli utilizzare.
«Oggi ci sono defibrillatori non soltanto nelle scuole e nelle palestre, ma anche in supermercati e negozi. Ci sono persino condomini cardioprotetti. La sensibilità è aumentata e questo è senz’altro positivo. A Malpensa, per la sua dimensione, servirebbe certo più di un Dae. Mentre sulla capacità di utilizzo, in questo caso, è la cosa che mi preoccupa di meno: all’interno dell’aeroporto ci sono costantemente medici, paramedici e tantissimi lavoratori che hanno conseguito gli opportuni corsi di primo soccorso. Senza dimenticare i passeggeri in transito, che sono sempre tanti. Sea e le autorità aeroportuali hanno sicuramente già ora personale qualificato in grado di intervenire celermente su eventi così gravi come un infarto».

cardiologo Macchi defibrillatori Malpensa – MALPENSA24