Il 25 Aprile del sindaco Radice: «Giovani, resistete contro il virus del fascismo»

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LEGNANO – È ai giovani ai quali si è rivolto «in modo particolare» il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, nel suo primo discorso pubblico per il 25 Aprile («Questo 25 Aprile è vostro»). Come ha osservato nel corso della cerimonia svoltasi questa mattina nei pressi del monumento ai caduti partigiani in piazza IV Novembre (nella foto), «esattamente come è stato in uno dei momenti più drammatici nella storia italiana del Novecento, anche in questa lotta contro il virus la resistenza, la resistenza di popolo, è il presupposto per la liberazione. E come è stato in quello snodo epocale nella storia del nostro Paese, la vittoria arriverà solo se voi giovani vi metterete in gioco: voi che siete fra quelli che hanno pagato il prezzo più alto. Certo il prezzo è stato molto, molto alto per chi in questi mesi, sopraffatto dal virus, ha perso la vita, e cui va il nostro cordoglio; ma lo è stato, anche se in misura certamente non paragonabile ai tempi della guerra, per quello che la pandemia ha comportato in termini di restrizioni, di cambi di abitudini, in perdite o allentamenti di relazioni, in termini di danni economici socioculturali e psicologici».

«Dobbiamo essere buoni maestri»

Dopo aver citato, fra le sue canzoni di riferimento che si ispirano alla Resistenza, “Oltre il ponte” messa in musica dai Modena City Ramblers con Moni Ovadia, Radice ha rivolto «un pensiero e una preghiera per le oltre cento persone morte in mare, ancora una volta, qualche giorno fa», per poi tornare ai giovani. «Il nostro compito è aiutarvi a resistere, aiutarvi a trovare una soluzione, a credere nelle vostre capacità e nelle vostre risorse per farcela. Essere buoni maestri: e questo perché è sempre stata dei giovani, in tutto il corso della storia, la possibilità di cambiare le cose, di riscattare sé stessi e gli altri. Giovani come Samuele Turconi, Giuseppina Marcora, Piera Pattani si sono assunti la responsabilità di fare una scelta; una scelta difficile e rischiosa, che ha contribuito a realizzare un Paese libero e democratico.

«Inutile dire che i tempi e le situazioni non sono paragonabili. Oggi non servono certo degli eroi, ma persone responsabili sì; le persone responsabili, infatti, servono sempre, in ogni tempo e in ogni situazione. Celebrare la Resistenza, il 76° anniversario della Liberazione, non è quindi semplicemente ricordare un passato che ci appare sempre più lontano, ma costruire ancora oggi, su quei valori sempre giovani, il futuro.

«Il virus del fascismo – ha proseguito il sindaco – sopravvive ancora oggi in numerose varianti. Da una minaccia di questo tipo non si è mai immuni per sempre. Dobbiamo essere pronti, dobbiamo essere vaccinati contro le tante forme che questa assume. E contro questa devono essere vaccinati i giovani, con dosi robuste di senso della libertà e di uguaglianza, di giustizia sociale e di tolleranza. E fare questo è un compito di noi adulti. Il 25 Aprile è la festa con cui ricordiamo i giovani di allora e con cui parliamo a voi giovani di oggi: aiutiamoli a raccogliere il testimone dell’impegno per difendere quella libertà e quella giustizia che i loro coetanei avevano conquistato».

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