
VARESE – La lunga permanenza di Matteo Bianchi al vertice della Lega della provincia di Varese deve aver ampliato la lista degli aspiranti alla sua successione. Non si conoscono ancora, infatti, né le modalità di svolgimento dei congressi né tantomeno la data, che non sarà prima delle prossima primavera. Eppure ci sono già due contendenti. Dopo il sindaco di Casciago Mirko Reto – uscito allo scoperto già da settimane – ecco tornare in campo Giuseppe Longhin.
Fare politica mi piace
Pragmatico com’è nel suo carattere, spiega in due semplici passaggi il motivo della sua candidatura. Il primo («a me fare politica piace») è ancora più lapalissiano del secondo: «Penso di avere le carte in regola». La sua lunghissima militanza in Lega (iniziata nel 1987) lo ha portato a ricoprire a livello locale praticamente tutti gli incarichi: tra gli altri segretario di sezione e poi di circoscrizione, responsabile degli enti locali e responsabile organizzativo nel direttivo provinciale, capogruppo di opposizione per due mandati a Villa Recalcati. Per un soffio (è il primo dei non eletti con circa 2mila preferenze personali ottenute) non ha conquistato il seggio in Regione Lombardia a marzo 2018.
I primi messaggini
Longhin ha ufficializzato la sua decisione con alcune telefonate (le primissime a Bianchi e al segretario lombardo Paolo Grimoldi) e con una decina di messaggini alle persone del partito a lui più vicine. Ha anche chiamato Reto, annunciandogli personalmente che non sarà il solo a correre per la segreteria provinciale. Il congresso a Varese è già iniziato.