Governo locale, nell’e-book di Italia e Svizzera le buone pratiche per ripartire

VARESE – Da Cadrezzate con Osmate a Varese, da Tirano a Sondrio passando per Lecco e Cantù: sono 17 le buone pratiche di governance territoriale menzionate nell’e-book curato da Carlo Penati, project manager di Anci Lombardia per GovernaTI-VA, e da Massimo Simonetta, direttore di AnciLab, nell’ambito del progetto che ha come capofila il Comune di Varese e si è aggiudicato un finanziamento di 899.899,80 euro sul fronte italiano e di 85.150 franchi su quello ticinese nell’ambito del programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020.

I cinque modelli per cui spicca Varese

Molteplici gli ambiti in cui le amministrazioni citate sono riuscite ad operare attraverso modelli di governance, ossia apportando benefici per la comunità amministrata attraverso la compartecipazione di soggetti istituzionali e sociali, pubblici e privati. Dalla cultura ai servizi educativi, dal turismo alla gestione associata degli sportelli unici, le esperienze emerse spesso nascono dalle capacità innovative di amministratori e funzionari visionari e da reti relazionali ampie e strutturate.
Nelle 284 pagine che raccolgono i casi di benchmarking spicca la città di Varese con 5 modelli citati: il regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, rigenerazione e gestione condivisa dei beni comuni urbani; l’ATeM Varese 2 costituita per la selezione del fornitore del servizio di distribuzione del gas naturale; lo Sportello Unico per le Attività Produttive (S.U.A.P.) associato; la Via Francisca del Lucomagno e il festival del paesaggio “Nature Urbane”, il cui modello di governance in ambito culturale spicca per la partecipazione attiva degli stakeholder nella definizione del programma della manifestazione che, in questa esperienza, viene pianificata e attuata cogliendo gli spunti, le idee, i suggerimenti e le sollecitazioni provenienti dai diversi attori coinvolti nell’organizzazione e dalla società civile.

Le attività più praticate

Di particolare interesse anche il secondo capitolo dell’e-book: vengono qui presentati i risultati della ricerca sulla governance territoriale condotta tra 51 Comuni e 2 unioni di Comuni della provincia di Varese, per una copertura della popolazione residente pari al 43,5%. Curata da Luca Bramati e Carlo Penati, l’indagine restituisce una fotografia d’insieme dei comportamenti di governance delle amministrazioni locali e favorisce il confronto tra esse.
Tra le attività più praticate, da menzionare l’erogazione di servizi in forma associata (90%), la comunicazione attraverso l’utilizzo dei social media (87%) e l’attivazione di soluzioni di smart cities & communities (80%). Facebook il social media più utilizzato per la comunicazione con i cittadini in provincia di Varese, consulte e comitati di quartiere gli strumenti più adoperati per coinvolgere in maniera permanente gli stakeholder nei processi decisionali.
Pratiche diffuse sono anche il bilancio partecipato, le assemblee pubbliche, il project financing, in particolare nel campo dell’illuminazione pubblica e lo sviluppo di progetti di cooperazione transfrontaliera.

«Buone prassi per un’efficienza sempre maggiore»

«L’e-book presentato questa mattina è uno dei risultati di un progetto, articolato e interessante, che pone al centro le buone prassi delle amministrazioni italiane e svizzere che si incontrano per dare vita a una sempre maggiore efficienza, soprattutto in questo momento storico in cui l’Europa ci spinge a tempi stringenti per mettere in moto risorse e progetti per la ripartenza», ha dichiarato il sindaco di Varese Davide Galimberti in apertura dell’incontro di ieri, giovedì 29 aprile.
Concetti sottolineati anche da Egidio Longoni, vicesegretario generale di Anci Lombardia, che nel suo intervento ha messo in luce come la governance e la collaborazione tra enti locali siano fondamentali per essere pronti alla sfida di oggi, ossia cogliere le opportunità per la ripresa economica e sociale del paese. «Siamo alla vigilia di passaggi importanti: all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) gli enti locali saranno chiamati a essere attuatori diretti del progetto in cui si gioca il futuro del Paese. E, dal momento che a oggi non vi è un disegno ancora standardizzato che ci consenta di recepire al meglio le sfide cui saremo chiamati, le sinergie e lo scambio di buone prassi sono fondamentali per far atterrare le risorse che arriveranno in maniera tangibile sui territori».

Riflessioni e apprendimento partecipato

«Se guardiamo all’e-book mi rendo conto che abbiamo molto da imparare reciprocamente – ha dichiarato Marzio della Santa, Capo della Sezione Enti Locali del Cantone Ticino – Ad esempio, in Ticino è prassi comune che il cittadino partecipi alla vita pubblica in momenti puntuali e istituzionali, quindi sarebbe ingiusto affermare che non si adottino pratiche di governance, ma lo si fa in maniera diversa e meno strutturata. Questo e-book, come l’intero progetto GovernaTI-VA, è pertanto importante per stimolare riflessioni nell’ottica dell’apprendimento partecipato».
«Governance è una bella parola, ma può dire tutto e non dire niente – ha dichiarato Tobiolo Gianella, referente del progetto GovernaTI-VA per l’Università della Svizzera Italiana – Momenti come questi sono importanti per superare le differenze e trovare forme di comprensione al di là dei confini, dei linguaggi e delle diversità culturali».

Italia e Svizzera a confronto: Varese protagonista di un progetto Interreg

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