La fitta rete di solidarietà nell’emergenza gestita dalle volontarie del Sole nel Cuore

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LEGNANO – Ci sono i ristoranti di Legnano e del Magentino che hanno cucinato gratis centinaia di pasti per il personale degli ospedali. C’è il negoziante che non ha voluto farsi pagare 2.000 bottigliette d’acqua per fornire i reparti di Pronto Soccorso di Legnano e Magenta, mentre un’azienda di Busto Garolfo ha regalato due frigoriferi per dividere i medicinali per il coronavirus dagli altri: uno mancava, l’altro si era rotto. Ancora, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e gli agenti del III Reparto Mobile della Polizia di Milano (nella foto sotto) che hanno raccolto l’appello di un ragazzo disabile, che pativa l’obbligo di non uscire di casa durante il lockdown, e l’hanno fatto salire sui loro mezzi. E poi tanti altri gesti, piccoli e grandi, come le donazioni arrivate dai tifosi rossoneri di Milano e dai coscritti del 1961 di Villa Cortese, dal Lions Club Carroccio e da singoli cittadini. «La gente ci è stata vicino, abbiamo trovato grande collaborazione intorno a noi»: la presidente della onlus Il Sole nel Cuore, Valeria Vanossi (nella foto in alto, al centro con i rappresentanti di enti e istituzioni coinvolti), riepiloga due mesi di solidarietà nell’Alto Milanese nel pieno dell’emergenza coronavirus, durante i quali l’associazione è stata il promotore instancabile di tutti questi gesti e di molti altri.

Vanossi: «Grande risposta dal territorio»

legnano solidarieta emergenza ilsolenelcuore«Non abbiamo dovuto cercare in giro più di tanto – racconta Vanossi –, chi ci conosce ci ha contattato per dare il proprio contributo, ognuno come poteva e tutti con il cuore. Come associazione, abbiamo lavorato in silenzio e a stretto contatto con la Fondazione degli Ospedali durante l’emergenza, ora che sembra superata rendiamo conto a chi ci ha sostenuto di quello che abbiamo fatto». Un bilancio assai ricco, che dà la misura della partecipazione del territorio al dramma che l’intera comunità stava vivendo e della sua generosità. «I ristoratori della rete di impresa “Ristoranti del Buongusto” sono stati carinissimi, e poi tanti altri, pasticcerie, enoteche, supermercati… La Fondazione ci ha affidato la responsabilità di tutte le donazioni gastronomiche per la distribuzione in ospedale, come le pizze regalate al personale e le 300 uova di Pasqua da portare in tutti i reparti».

Vicini ai pazienti e al personale sanitario

Dal 14 marzo al 10 maggio, il Sole nel Cuore ha portato quasi 4.000 pasti completi a medici e infermieri, in parte pagati dalla stessa associazione, alla Rianimazione dell’ospedale di Legnano e poi anche a Medicina B e, a Magenta, a Pronto Soccorso, Rianimazione e le due Medicine. «Tutto è cominciato quando qualcuno, dopo alcuni giorni senza mai rincasare, ci ha chiesto un piatto di pasta». Il personale non poteva uscire dai reparti neppure per una pausa caffè. Turni estenuanti, un lavoro faticoso, lo stress nel gestire una crisi mai vista prima. «Dopo ore in reparto bardati dalla testa ai piedi, tornavano a casa stravolti. Meritavano di essere coccolati» dice Vanossi, che ha potuto contare sulle 53 volontarie dell’associazione. «Un medico ha superato l’imbarazzo e ci ha chiesto se potevamo stirargli la biancheria. Così abbiamo attivato un servizio per stirare la loro biancheria. Mentre per i pazienti ritiravamo i vestiti e portavamo quelli puliti, oltre a medicinali: con persone giunte da mezza Lombardia, abbiamo fatto trasferte fino a Lecco e Bergamo».

Soddisfatte tante necessità degli ospedali e non solo

Poi c’è il lungo elenco delle donazioni della onlus, che ha risposto a tante necessità fatte presenti dalla Fondazione. Come 4.000 bottigliette d’acqua che non erano disponibili nei Pronto Soccorso, un termometro laser per quello di Legnano, e ancora 4.000 mascherine alle forze dell’ordine, altre 500 alla Croce Rossa di Busto Arsizio, 5 termometri laser alla Compagnia Carabinieri di Legnano, 100 magliette e 400 mutande richieste dalla Caritas di Saronno per senzatetto e famiglie in difficoltà (e che chi ha venduto non ha voluto farsi pagare), 30 kg di pasta e altrettanti di riso, salsa, tonno, fagioli, piselli per la Caritas di Busto Arsizio, una macchinetta del caffè con le cialde (fondamentale per reggere i turni) ritirata a Tradate dalla Protezione Civile di Gorla Maggiore, una barella per la nuova ambulanza della Croce Bianca, un citoscopio per l’Urologia di Magenta e un monitor per rilevare i parametri vitali dei neonati al Pronto Soccorso di Legnano… Una moltitudine di gesti che è l’espressione di una rete solidale più ampia e laboriosa di quello che si può pensare. E che nessuna calamità, virus compresi, potrà mai fermare.

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