La vita d’artista di Andrea Vaccaro in mostra fino al 18 al Castello di Legnano

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LEGNANO – Prendete il cavallo. Non in senso letterale, come esempio. Pare sia uno dei soggetti più difficili da disegnare: la Bonelli, per dire, ha sempre faticato a trovare disegnatori abbastanza bravi per le storie di Tex Willer. Bene, lui ne tratteggiava di fantastici. Realistici, precisi, dinamici come non mai. E poi i ritratti, i paesaggi, l’acqua: altro duro banco di prova. Nei suoi quadri dell’acqua c’è tutto, tremolìo riflessi colori, a momenti pare di udirne lo sciabordìo.

Lui è Andrea Vaccaro (1939-2019, nella foto in alto), grande pittore legnanese la cui “vita d’artista” è in mostra al Castello Visconteo di Legnano fino al 18 giugno (nelle foto sotto; orari: sabato e domenica 10.00-12.30, 15.00-19.30, ingresso libero, info 0331 471575/8, segr.cultura@legnano.orgwww.cultura.legnano.org). Un tributo organizzato dal Comune, fortemente voluto e a lungo desiderato da Marisa, la compagna di tutta una vita, e che appare dovuto per un autore del quale la città si era un po’ dimenticata negli ultimi anni, salvo poi recuperarne ora tutta la capacità e fantasia espressiva.

Un percorso creativo coinciso con l’intera esistenza

L’ottimo allestimento della mostra curato da Gianfranco Colombo, l’architetto che ha seguito Vaccaro in tante mostre nel corso degli anni, si articola in sei sale per illustrare a tappe una produzione eccezionalmente prolifica e coincisa in pratica con l’intera esistenza dell’autore. Sala 1: dove tutto è cominciato. L’infanzia e l’adolescenza con i disegni sulla Legnano degli anni Quaranta e Cinquanta. Sala 2: il viaggio dei colori. È la sala degli astratti, affreschi geometrici di ambientazione medioevale. Sala 3: l’origine della vita. Sono le sue acque, i suoi mari fiumi laghi, un liquido amniotico primordiale che sprizza energia, colore, profondità. Sala 4: il viaggio e gli orizzonti, dalla Grecia alla Francia, passando per la Sicilia, i paesaggi del mondo attraverso i suoi occhi. Sala 5: cavalli e cavalieri, con la Battaglia di Legnano, le dame e i capitani. Sala 6: il sogno e la passione, collocati nell’ambiente chiuso più grande, con le sue donne e le opere più mature.

In tutto, una sessantina di dipinti distribuiti al primo piano del Castello, che per la varietà degli approcci e dei soggetti come di tecnica e stile fanno pensare a tanti autori anziché a uno soltanto.

Tributo della città a uno dei suoi nomi più illustri

«Andrea Vaccaro – spiega Colombo – è stato un eterno allievo di sé stesso, un giocoliere di passioni, forme, colori e suggestioni. Curioso e attentissimo, ha sempre guardato il mondo in movimento, percependo luci e colori, passioni e linguaggi. L’opera è la vita stessa di Andrea, pittore e artista professionista nel quale l’esistenza, i colori e i disegni si fondevano in un’unica anima che lo ha accompagnato e ispirato da bambino per l’intera sua esistenza.

«Per me è un onore enorme tornare a curare una sua mostra, anche se molto differente da una esposizione di quadri: questo è un tributo di Legnano a uno dei suoi cittadini più illustri. Sono stato molto favorito dalla location al Castello, una sequenza di sale con un crescendo fino a quella fine con la sala del camino, ideale per distribuire le tele e avere un inizio e una fine precisi del percorso, che è insieme cronologico e tematico. Legnano è sempre presente nel pennello di Andrea: tutto è cominciato qui e qui è proseguito. L’abbraccio della folla al Palio fra cavalli e cavalieri è l’abbraccio della città al suo artista. Le donne sono raffigurate con tutte le loro sfaccettature, dalla forza alla sensualità fino all’eleganza. A chiudere, l’Arlecchino che per me è l’autoritratto di Andrea, la chiusura beffarda di un viaggio».

L’artista di casa dei legnanesi

Per l’assessore alla cultura, Guido Bragato (nella foto sopra, primo da destra con Gianfranco Colombo, la moglie dell’autore Marisa e il figlio Luca), «in questa mostra tanti visitatori ritrovano un pezzo della loro storia personale e rimandi a opere che posseggono o che hanno visto da parenti e amici. Andrea Vaccaro è una figura popolarissima, protagonista di tante mostre e un autore presente ovunque in città. Con questa mostra abbiamo voluto dare la possibilità di ammirare tutti insieme i capitoli della sua parabola artistica per apprezzarne meglio l’evoluzione e la capacità di padroneggiare linguaggi espressivi diversi».

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