Tentato omicidio a Lavena: coltello contro i poliziotti. Imputato incapace: processo “sospeso”

tribunale di varese

LAVENA PONTE TRESA – Non è in grado di stare in giudizio il 30enne di nazionalità marocchina che il 19 agosto dell’anno scorso a Lavena Ponte Tresa aggredì due poliziotti, che lo avevano fermato per un normale controllo, armato di coltello con lama da 26 centimetri. Uno degli agenti aveva sparato un colpo di pistola per difendersi ferendo in modo non grave il 30enne.

La perizia spichiatrica

E’ quanto stabilito dalla perizia psichiatrica chiesta e ottenuta dall’avvocato Fulvio Dagnoni, difensore del 30enne. E’ il solo punto sul quale il dottor Luigi De Mori si è espresso con certezza. Il perito non ha potuto rispondere agli atri quesiti, come riferito oggi in aula davanti al collegio del tribunale di Varese presieduto dal giudice Andrea Crema a causa delle condizioni dell’imputato.

Processo sospeso

Che presente in aula è apparso non presente, completamente disorientato. Tanto da non riuscire ad interagire nemmeno con l’interprete. Le sue condizioni di stabilità mentale era già apparse molto precarie nell’udienza dello scorso novembre quando, appunto, era stato affidato l’incarico per la perizia mentale sull’imputato. Il perito non ha però escluso che l’incapacità di stare in giudizio possa essere reversibile. L’imputato sarà sottoposto a nuova valutazione tra sei mesi. Il processo per ora è “sospeso”. L’udienza aggiornata a settembre. Il 30enne sarà trasferito in una struttura carceraria psichiatrica. Qualora l’incapacità fosse giudicata, di valutazione in valutazione, condizione immutabile il 30enne sarebbe prosciolto.

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