Le forze economiche del Varesotto alla Regione: «La ripresa passa da Malpensa»

varese francesca brianza consiglio regionale

VARESE – Malpensa, le zone di confine con la Svizzera e il turismo. Sono tre dei temi affrontati questa mattina, venerdì 29 maggio, alle Ville Ponti durante l’incontro tra i consiglieri regionali della Lombardia e gli stakeholder del Varesotto, i quali hanno messo sul tavolo le necessità del sistema produttivo in questa delicata fase di ripartenza, ma anche la pragmatica voglia di recuperare il tempo (e i soldi, nel senso più ampio dell’economia) perso nei due mesi lockdown. Certo il quadro tratteggiato dai rappresentanti del mondo dell’impresa e più in generale produttivo, in alcuni casi fa tremare le vene ai polsi. Ma nessuno ha alzato bandiera bianca, anzi in molti, seppur con proiezioni biennali, hanno parlato di ripresa. Che non sarà semplice.

L’importanza di Malpensa

Il primo a parlare del peso dello scalo della brughiera nel quadro economico territoriale è stato il presidente di Univa Roberto Grassi: «L’aeroporto è un asset strategico che “assorbe” 40 mila lavoratori tra personale diretto, indiretto e indotto e ha un alto valore commerciale, misurabile in miliardi di euro. Noi abbiamo chiesto interventi fiscali dedicati a Malpensa, tra cui anche la costituzione di una Zona economica speciale. Tenendo anche conto che, con il difficile momento che sta attraversando l’aeroporto di Lugano il nostro scalo più ampliare ancor di più il territorio di riferimento».

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Il presidente di Univa Roberto Grassi

A fissare il punto della situazione allo scalo è Claudio Del Bianco, direttore Relazioni esterne Sea. «Su tre terminal (Linate compreso quindi) stiamo operando solo al T2. A oggi la situazione è tragica, poiché il traffico quotidiano è sceso a 600 passeggeri al giorno, perché tutte le compagnie aeree europee sono in difficoltà e perché, sui voli, oltre alle restrizioni, incide anche la fiducia dei passeggeri che in questo momento, per via della pandemia è bassa». Del Bianco però “switcha” nel suo ragionamento e dall’oggi ancora buio passa a guardare il “domani” che presenta segnali positivi: «Le compagnie aeree stanno riprendendo la loro attività e il fatto che Wizz Air, in questo periodo difficilissimo, abbia scelto di fare base a Malpensa, è la conferma che in prospettiva il nostro aeroporto continua a essere strategico e attraente». Il direttore delle Relazioni esterna di Sea ha p0i concluso: «Abbiamo bisogno di tre anni di tempo per tornare ai tempi del pre Covid, e della costituzione di una Zona speciale sulla quale anche il consiglio regionale, in maniera trasversale, può lavorare. E infine c’è una cosa assolutamente nociva, ovvero le politiche protezionistiche nei confronti (senza fare nomi) di questa o quella compagnia e che rappresentano la distruzione del trasporto aereo».

Gli altri interventi

A fare gli onori di casa è stato il presidente di Camera di Commercio Fabio Lunghi, il quale ha fissato alcuni dati sulla crisi da Covid: «Il 66% delle nostre aziende hanno fermato la produzione, per un totale di 155 mila addetti che non hanno lavorato nemmeno in smart working. Anche sul fronte della cassa integrazione, con 6 milioni di ore, abbiamo superato la crisi del 2008. Sul turismo, settore in cui eravamo riusciti a raggiungere il milione e 300 mila visite siamo stati azzerati. E sugli eventi congressuali e fieristici che organizziamo qui alle Ville Ponti o a Malpensafiere, abbiamo subito una perdita secca un milione e 200 mila euro. Senza calcolare l’indotto di questi appuntamenti. Eppure Camera di commercio ha messo in campo una manovra, la più importante tra quelle fatte in passato, che punta ad attrarre risorse ma in funzione di investimenti e non in ottica assistenziale.

Il tema delle frontiere chiuse, dei frontalieri e dei rapporti economici tra Italia e Svizzera è stato toccato da Franco Vitella (Confcommercio) e dal sindaco Massimo Mastromarino (Associazione Comuni italiani di frontiera). Giovanni Cremonesi (Coldiretti) ha posto l’accento anche su come il Covid abbia aperto altri canali commerciali e quindi nuovi mercati anche nel settore dell’agricoltura. Mentre Piero Baggi (direttore Confapi) ha fatto il punto sulla ripresa: «Solo il 41% ha ripreso a lavorare con l’intero organico aziendale», ha parlato del lavoro di supporto alle aziende nei processi di utilizzo della cassa integrazione che ha interessato 4 mila addetti delle imprese associate e ha chiesto «un’implementazione delle politiche del lavoro» e sottolineato che «in alcuni casi la frustrazione e il senso di impotenza sono più deleteri rispetto al mancato introito».

Davide galimberti
Davide Galimberti

Erano anche presenti Frederick Venturi (Federalberghi) uno dei settori più colpiti della crisi sanitaria e che di fatto non è ancora ripartito; Giuseppe Albertini (Presidente AIME), Paolo Sessa (delegato della Curia), Umberto Colombo (CGIL-CISL-UIL), Giacomo Brusa (Presidente Confagricoltura), Luigi Jemoli (Ordini professionali), Luisa Marzoli (Presidente Ordine Commercialisti), il sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha chiesto «un maggior coordinamento tra i livelli istituzionali anche per attrarre risorse a livello europeo, che non mancano e possono essere investite sui nostri territori».

Andrea Cassani
Andrea Cassani

E quello di Gallarate Andrea Cassani, in qualità anche di rappresentante Anci e che ha chiesto «un maggior impegno per sburocratizzare le procedure e una maggiore uniformità nello stabile le regole. E’ stato Umberto Colombo ha intervenire per la parte sindacale a nome di Cgil, Cisl e Uil con un discorso che ha toccato le preoccupazioni occupazionali e si è soffermato su Malpensa: «il più grande luogo di lavoro della provincia e della necessità di impedire licenziamenti e un peggioramento delle condizioni di lavoro. Occorre organizzare subito un focus-Malpensa, con istituzioni, imprese, sindacati, dato che se va in crisi Malpensa, le ripercussioni sull’economia dell’intero territorio potrebbero essere molto negative».

Per la Provincia era presente il consigliere Marco Riganti, oltre ai consiglieri regionali Emanuele Monti (Lega),Samuele Astuti (PD), Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale).

Agire per superare la crisi

«E’ stato un incontro riuscito e importante – ha detto la vice presidente del consiglio regionale Francesca Brianza– durante il quale, accanto alle richieste raccolte ovunque e riferite per esempio all’urgenza di sburocratizzare l’azione dell’ente pubblico piuttosto che di un maggior coordinamento tra enti, sono emerse diverse best practice che dalla provincia di Varese potrebbero e dovrebbero essere diffuse in altre zone. Due i focus sui quali si sono concentrati molti interventi: i problemi delle zone di confine e di Malpensa. In entrambi i casi si dovrà agire, anche a livello istituzionale, per tornare velocemente alla situazione che precedeva la crisi».

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