Lega e Varese Ideale sull’Aermacchi: «Da Città Giardino a Città dei supermercati»

binelli angioy clerici
Da sinistra: Fabio Binelli, Cristiano Angioy e Stefano Clerici

VARESE – «La struttura dell’ex Aermacchi rappresenta un pezzo fondamentale di storia varesina. Si tratta di uno dei luoghi più importanti dal punto di vista dell’identità storico-industriale di Varese. Cancellarla, e cercare di far passare un’opera di demolizione tout court per rigenerazione, è assurdo. Tanto è vero che  in Commissione Urbanistica, l’amministrazione ha rimediato una gravissima figuraccia».

Questo in sintesi il pensiero di Cristiano Angioy Viglio e Fabio Binelli, rispettivamente Commissario cittadino e Capogruppo della Lega di Varese, rispetto al progetto presentato in Commissione riguardo l’ex Aermacchi.

Incapacità di dialogo

«La giunta Galimberti ha dimostrato l’incapacità di dialogare con la sua stessa maggioranza e con i tecnici, per ottenere una valutazione preventiva del progetto, che è stato di conseguenza sonoramente bocciato in commissione», sottolinea Angioy Viglio. Che aggiunge: «Varese non merita questi dilettanti allo sbaraglio, che non sanno nemmeno tutelare i luoghi simbolo della varesinità».

La posizione di Binelli

«Il Pgt nella sua versione originaria prevedeva che prima di procedere alla demolizione dei fabbricati si dovesse fare un’analisi e una verifica storica – spiega Binelli – questa previsione è stata cancellata dalla giunta Galimberti e quindi oggi non esiste nessuno strumento che consenta di difendere gli edifici storici come nel caso dell’ex Aermacchi. E stiamo parlando di strutture che hanno contenuto una delle aziende più identitarie della città. Il fatto che questo progetto venga fatto passare come intervento di riqualificazione, quando si tratta di una demolizione e costruzione di un supermercato, ci fa tornare indietro di decenni, come alla fine degli anni Sessanta, quando l’ex Calzaturificio di viale Milano venne demolito per lasciare il posto alla struttura ancora oggi esistente, al cui interno si trova il Carrefour di fronte alla Stazione Nord. Il livello qualitativo dell’intervento proposto per l’ex Aermacchi è praticamente uguale a quello di viale Milano».

Chiedere la revisione del progetto

«Per non parlare che non ci si è posti il problema se un nuovo supermercato, l’ennesimo a Masnago, o una palestra che ospiterebbe 500 posti siano sostenibili dal punto di vista viabilistico e urbanistico o rischino di paralizzare quel comparto, sottolinea Binelli, che conclude: «La cosa ancora più grave è che la giunta Galimberti, avendo tolto limitazioni alle demolizioni, non ha bisogno di passare dal consiglio comunale per procedere con il progetto. Spero vivamente che, anche a fronte dei numerosi dubbi nella sua stessa maggioranza, chiedano ai privati una totale revisione del progetto».

Varese città dei supermercat

Anche Varese Ideale con Mattia Cavallini, coordinatore del comitato civico Varese Ideale e Stefano Clerici, consigliere Comunale, non è stata tenera sul progetto presentato.
Come Varese Ideale contestiamo metodo e contenuto del progetto che riguarda l’area ex Aermacchi. Il metodo è sempre lo stesso degli ultimi 5 anni, cioè nessun coinvolgimento da parte dell’amministrazione dei cittadini e di tutte quelle figure che avrebbero potuto dare un grande contributo in fase di progettazione di questa importante opera che cambierà  il volto di un intero quartiere. Le parole “ascolto” e “collaborazione” non fanno parte del vocabolario di Galimberti e questo si riflette nella gestione confusionaria di ogni progetto strategico per la Città. Per quanto riguarda il progetto, salviamo solo la parte sportiva che riflette la nostra idea di Varese come città nella quale lo sport deve avere un ruolo primario, ma per il resto una netta bocciatura. Siamo consapevoli dello sforzo fatto da parte del privato per fare un investimento cosi’ importante ma, purtroppo, constatiamo uno scollamento del progetto con la città. Varese ha davvero bisogno di un’altro supermercato in quel punto? Ha bisogno di un altro parcheggio quando a pochi passi ce n’è uno sempre vuoto? Sicuramente se si fosse avviato un processo di confronto sarebbero emerse numerose idee che avrebbero migliorato questo importante intervento che, ad oggi, ha reso tutti scontenti, compresi i membri della maggioranza. Ci rammarica vedere calpestata la storia varesina con una leggerezza senza precedenti; l’assessore Civati che si nasconde dietro i vincoli dell’attuale pgt, dovrebbe spiegare il motivo per cui l’attuale amministrazione ha revocato ogni vincolo di tutela dell’area. Questa è la dimostrazione del disinteresse dell’attuale giunta per la storia e l’identità di Varese. In conclusione auspichiamo che ci sia ancora tempo per rendere questo progetto migliore, più sostenibile e inclusivo con la città attraverso l’ascolto e il confronto.

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