Canziani (Lega): «Un’opportunità dividere la provincia di Varese in Zone omogenee»

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Corrado Canziani e Giuseppe Longhin

VARESE – Il consigliere provinciale e capogruppo Lega in Provincia di Varese, Corrado Canziani, ha già espresso in un recente consiglio provinciale come Villa Recalcati si stia dimostrando fattivamente come la  Casa dei Comuni e punto di riferimento di tutti i sindaci del territorio indipendentemente dal colore politico, monitorando con cura i conti dell’ente senza risparmiarsi nell’esecuzione di molte opere per il territorio. Ma è sufficiente?  «In realtà tutti i risultati raggiunti devono essere visti come un punto di partenza e occorre sempre essere pronti a cogliere le sollecitazioni territoriali». A partire dalle Zone omogenee, un cavallo di battaglia del suo predecessore Giuseppe Longhin.

Dal dissesto agli investimenti

«Il recente sforzo compiuto dall’amministrazione per la fuoriuscita dal dissesto inevitabilmente genererà benefici in termini di investimenti per i Comuni in quanto con i conti in ordine anche per il futuro si amplieranno le possibilità di investire risorse sul territorio», spiega Canziani, giudicando un orgoglio per tutti il fatto che la provincia di Varese abbia scalato 20 posizioni nella classifica di Italia Oggi dedicata alla qualità della vita, passando al sedicesimo posto nazionale (e seconda tra le provincie lombarde). «Questo è sicuramente merito di tutti i sindaci del territorio, perché è solo dalla loro intensa dedizione alla carica che rappresentano che si possono raggiungere questi risultati».

Le Zone omogenee

Secondo il capogruppo leghista, uno strumento ulteriore per attirare nuove risorse sul territorio può indubbiamente essere l’introduzione delle Zone omogenee anche in Provincia di Varese, come già previsto dallo Statuto Provinciale. «Sono d’accordo con Giuseppe Longhin», dice. «I Comuni, organizzati attraverso le Zone omogenee, potranno costituire una rete di soggetti protagonisti delle politiche di sviluppo provinciale, con le quali saranno sviluppate – in una logica di partenariato – azioni per raggiungere benefici maggiori. E’ chiaro che le vocazioni per ciascuna Zona omogenea dovranno costituire una progettualità condivisa dal territorio ma poiché la difficoltà di reperire risorse per i Comuni più piccoli è nota e spesso evidenziata, facendo forza su questo strumento di aggregazione di forze comunali, si potrebbe arrivare alla soluzione, promuovendo l’efficace coordinamento delle funzioni dei Comuni ai fini di un’ottimale organizzazione dei servizi sul territorio, favorendo le compartecipazione delle amministrazioni locali alle scelte di indirizzo Provinciali, promuovendo progetti sovracomunali e tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di iniziative finalizzate allo sviluppo e all’innovazione del territorio, stimolando il raccordo tra i servizi anche attraverso protocolli di intesa tra Zone omogenee attigue».

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